Visitare il Portogallo in camper: tutto quello che devi sapere

Un viaggio in camper alla scoperta del Portogallo è un’esperienza indimenticabile. Ecco i nostri consigli pratici per organizzare al meglio il tuo on-the-road

Era da tanto che sognavamo di visitare il Portogallo in camper, ma abbiamo sempre desistito per via della sempre fatale combinazione settimane di ferie (sempre troppo poche) e distanza per raggiungerlo (quella invece fin troppa). Aggiungiamoci anche il fattore bambini, che da piccolissimi non ci sentivamo di strapazzare con giornate intere di guida (genitori degeneri sì, ma fino a un certo punto) ed ecco spiegato il motivo per cui ci abbiamo messo così tanto a realizzare questo sogno. Ma come diceva il saggio, good things come to those who wait – le cose belle arrivano per chi sa aspettare. La maggior parte delle volte è un po’ una cazzata, diciamocelo, ma in questo caso possiamo dire che corrisponde a realtà.

Alle volte bisogna solo avere la pazienza di aspettare la giusta congiuntura astrale, e per noi finalmente è arrivata. E allora eccomi qui a raccontarvi il nostro itinerario in Portogallo, in camper con bambini: 3 settimane che ci hanno portato a esplorare il meglio di questo splendido Paese da nord a sud.

Cerchiamo prima di rispondere ad alcune delle domande più frequenti quando si tratta di visitare il Portogallo in camper: in questo articolo trovate i nostri consigli pratici su come arrivare, come muoversi in Portogallo, come pagare i pedaggi e dove sostare in camper. Una guida pratica per gestire al meglio e senza stress un viaggio on the road in camper in Portogallo, con tutti gli aspetti utili da conoscere prima di partire. E poi ovviamente passeremo a vedere il nostro itinerario nel dettaglio, con tutte le tappe e le esperienze che abbiamo fatto nel nostro viaggio in Portogallo con i bambini.

Quanto tempo serve per visitare il Portogallo in camper?

E’ la prima domanda che mi fanno sempre. Nel nostro caso, l’itinerario si sviluppa per l’appunto su tre settimane, perché ahimè non siamo ancora in pensione, e questo era il massimo a cui potessimo ambire per le nostre ferie. Cara grazia, mi vien da dire. Sono tante? Sono poche? Come dico sempre, non c’è mai un numero massimo di settimane da dedicare a una destinazione. Uno minimo però, forse sì: e per me era proprio tre settimane. Nel senso che, alla luce della distanza da percorrere e del discreto sbattimento che comporta, a mio modesto e opinabilissimo parere, non aveva senso intraprendere un viaggio del genere per meno di tre settimane. C’è tantissimo da fare e tanti chilometri da guidare prima di poter anche solo mettere le ruote in territorio portoghese – per cui vale la pena avere poi un numero ragionevole di giorni a disposizione, per riuscire ad esplorarlo come merita. Detto questo, chiaramente nel nostro itinerario non c’è alcuna pretesa di esaustività: se avete molto più tempo a disposizione, tanto meglio per voi: ad aggiungere tappe si fa sempre in tempo, no?

Come arrivare in camper in Portogallo

Questa di solito è la seconda domanda che ci fanno. Alcuni optano per ridurre il numero di chilometri di guida prenotando il traghetto fino a Barcellona: scelta validissima eh, io sono sempre grande fan del traghetto – noi stessi ne abbiamo usufruito durante i nostri viaggi in Grecia e Sicilia – ma bisogna valutare bene. In primis perché negli ultimi tempi i traghetti hanno dei prezzi che ti fanno chiedere se si tratti di traghetti o di crociere extra lusso, e poi per i tempi di percorrenza: da Genova a Barcellona sono quasi 24 ore di navigazione, ma una volta a Barcellona, per arrivare in Portogallo vi mancano comunque più di 900 km di strada.

Noi, valutando bene tutti i fattori (cioè, principalmente il prezzo) abbiamo optato per la scelta hard-core: una tirata unica da Milano al Portogallo. Circa 1900 km, che a leggerlo fa abbastanza impressione, ma anche a farlo vi assicuro che non scherza.

Ero partita con l’idea di fare delle tappe intermedie per spezzare il viaggio, ma il risultato sarebbe stato che quasi una settimana delle tre a disposizione sarebbero andate per il viaggio di andata e ritorno. Per cui ci siamo armati di pazienza e rassegnazione (più la seconda che la prima) e ci siamo messi in strada tenendo sempre ben chiaro l’obiettivo: arrivare a destinazione senza “perdere” tempo (non che le tappe intermedie siano una perdita di tempo, ma ci siamo capiti), in modo da avere quanti più giorni possibile a disposizione per esplorare il Portogallo. Inutile dire che, se ne avete la possibilità in termini di giorni a disposizione, vale la pena prenderla con più calma e fare delle tappe intermedie all’andata e al ritorno.

Quanto ci vuole per arrivare in Portogallo in camper via strada?

All’andata siamo partiti nel pomeriggio del venerdì, abbiamo guidato fino a tarda sera, il sabato abbiamo guidato tutta la giornata, e nella prima serata abbiamo finalmente varcato il confine portoghese, entrando nel nord del paese nei pressi del valico di frontiera di Quintanilla dopo circa 1900 km percorsi.

Al ritorno invece siamo ripartiti dal sud del paese, in Algarve, all’alba del venerdì; abbiamo attraversato l’interno della Spagna e della Francia, passando dal Traforo del Frejus per problemi di traffico, e siamo arrivati a casa nella prima serata di sabato, dopo aver guidato per 2200 km.

Non mentirò, al ritorno eravamo alquanto devastati, ma in un certo senso ci eravamo preparati a questo, abbiamo scelto consapevolmente di gestire il viaggio in questo modo perché per noi la priorità era massimizzare i giorni da spendere in Portogallo. Si tratta chiaramente di una scelta personale, ciascuno fa come meglio si sente, ma diciamo che noi lo abbiamo fatto con due bambini e siamo ancora qua a raccontarlo. Vero è che i nostri figli non sono più piccolissimi, questo va detto e fa la differenza: non avremmo mai fatto la stessa cosa con bambini molto piccoli, che dopo due ore di guida già (giustamente) sclerano. Ci siamo aiutati con un po’ di compiti, qualche libro da leggere, diversi giochi e un generoso aiuto da parte della TV (qua non trovetete demonizzazione di film e cartoni: per noi sono un validissimo alleato per gestire le lunghe tappe di guida, scusate pedagogisti e genitori puristi all’ascolto ma…sorry not sorry).

Portogallo in camper: autostrade e pedaggi autostradali

Se volete organizzare un viaggio on-the-road in Portogallo, vi sarà utile partire informati sul tema dei pedaggi autostradali, che richiede un pochino di attenzione. Partiamo col dire che la rete autostradale portoghese non è gestita da un unico operatore, ma da diversi a seconda della regione. Riguardo ai pedaggi, in alcuni casi troverete il classico casello, ma nella maggior parte dei casi il pedaggio è esclusivamente elettronico. In queste autostrade non esistono caselli, il sistema di riscossione dei pedaggi è solo elettronico, e il passaggio dei veicoli viene registrato da apposite apparecchiature lungo il percorso.

Come pagare i pedaggi elettronici in Portogallo

Se avete il Telepass Europeo, avrete risolto in partenza tutti i vostri problemi: potete utilizzarlo sull’intera rete autostradale portoghese, compresi i tratti con pedaggi esclusivamente elettronici. Qui trovate le istruzioni per utilizzare il Telepass Europeo in Portogallo.

Se invece viaggiate senza Telepass Europeo, e guidate un veicolo con targa non portoghese, avete alcune opzioni per pagare i pedaggi elettronici:

  • Noleggiare l’apparecchio Via Verde (l’equivalente del nostro Telepass) presso gli Enti per alla riscossione dei pedaggi, alle Poste o presso i negozi Via Verde Portugal. Via Verde va ricaricata in anticipo e man mano verranno scalati dal credito gli importi dei pedaggi.
  • Attivare Easy Toll, una soluzione per il pagamento automatico dei pedaggi elettronici che prevede l’abbinamento di una carta di credito alla targa del veicolo. I pedaggi verranno automaticamente addebitati sulla carta associata, e questo metodo di pagamento si può attivare negli appositi Welcome Point situati ai confini stradali portoghesi.
  • La TollCard invece è una carta prepagata, che si associa alla targa del veicolo e si attiva tramite SMS: si carica in anticipo un importo dal quale vengono man mano scalati i pedaggi.

E’ un pochino complicato, lo so, ma per approfondire bene tutti i dettagli di ciascuna modalità di pagamento vi rimando a questo sito e a questa guida che riassumono tutto (abbastanza) chiaramente.

Come pagare i pedaggi elettronici portoghesi online

Se anche voi è già venuto mal di testa solo a capire come pagare questi benedetti pedaggi, sappiate che c’è anche la soluzione che abbiamo scelto noi: vale a dire, utilizzare senza troppi pensieri tutte le autostrade che vi pare, e pagare successivamente online. Una volta tornati dal vostro viaggio in camper in Portogallo, basterà collegarsi a questo sito e inserire la targa, per verificare tutti i pedaggi da saldare.

Il portale fornisce le informazioni sui pedaggi dovuti su tutti i gestori autostradali del Portogallo, rimandando poi ai siti web di ciascun concessionario per procedere con i pagamenti. L’unica avvertenza è che i pedaggi da pagare non compaiono subito sul sito, ma bisogna aspettare 30 giorni dopo che si è usufruito di un determinato pedaggio. Meglio mettersi un promemoria per evitare di scordarsi e ricevere delle multe belle salate.

Dove sostare in camper in Portogallo

Il Portogallo è da decenni una delle mete predilette di camperisti e vanlifer: per l’infinita bellezza dei paesaggi, sì, ma anche per la grande permissività e la possibilità di fare sosta libera. Peccato che la corsa indiscriminata al camper, e un certo modo di intendere questa tipologia di viaggio, che negli ultimi anni ha preso il sopravvento, abbiano alla fine portato a una presa di posizione piuttosto drastica da parte del governo portoghese.

Si può fare sosta libera in Portogallo?

Fino a non molto tempo fa, in Portogallo si poteva parcheggiare e pernottare in camper e van praticamente ovunque: ma poi il numero di veicoli ha iniziato ad aumentare a dismisura, e parallelamente si sono moltiplicati i comportamenti poco rispettosi e civili da parte di alcuni. C’entra anche la pandemia, che ha contribuito ulteriormente all’aumento dei camper in circolazione. Insomma, alla fine la popolazione locale ha iniziato a non poterne più, sono comparse le prime limitazioni lungo la costa e poi è arrivata la legge 102-B/2020, che ha vietato il parcheggio e il pernottamento nei veicoli ricreazionali in luoghi non designati a tale scopo. Vien da dire che come sempre, il troppo stroppia.

E’ sempre vietata la sosta libera nelle zone naturali protette, eccetto dove espressamente autorizzato il parcheggio di veicoli ricreazionali. Nel restante territorio e in assenza di regolamenti comunali per l’attività, i camper possono pernottare per un periodo massimo di 48 ore nello stesso comune (tranne nei luoghi in cui il pernottamento di camper o simili è espressamente autorizzato per un periodo più lungo).

Vedrete molto spesso cartelli di divieto ai camper lungo la costa o all’ingresso di alcuni villaggi: se avevate in mente l’assoluta libertà dei decenni scorsi, meglio settare le vostre aspettative. Detto questo, non dovete immaginarvi situazioni super complicate, come quelle della Costa Azzurra tanto per fare un esempio – però diciamo che non è nemmeno più il liberi tutti degli anni passati.

E poi abbondano campeggi e aree sosta, per cui viaggiare in camper in Portogallo continua ad essere facile e piacevole. No panic (a meno che non siate dei fondamentalisti della sosta libera).

Portogallo in camper: aree sosta e campeggi

Percorrendo da nord a sud un po’ tutto il territorio del Portogallo, sia lungo la costa che nell’entroterra, abbiamo avuto modo di toccare con mano il fatto che – nonostante le numerose restrizioni che interessano alcune zone in alta stagione – viaggiare in camper in Portogallo è davvero semplice e piacevole. Aree sosta e campeggi non mancano: per quanto riguarda i camping, le strutture sono per lo più semplici (alcune purtroppo decisamente dimesse) ma non mancano strutture di livello un po’ più alto, con piscina, area giochi e ristorante. E non mancano nemmeno le aree sosta, alcune anche gratuite, per soste più semplici e veloci. Qui il sito dell’ente del turismo portoghese mette a disposizione un elenco completo di campeggi suddivisi per regione.

Solo un paio di avvertenze: in altissima stagione potrebbe diventare complicato trovare posto, specialmente in Algarve, la regione più a sud del Portogallo nonchè la più frequentata in estate. Questo vale sia per i camping che per le aree sosta, per cui se possibile prenotate in anticipo, oppure siate preparati ad arrangiarvi per qualche notte, qualora trovaste tutto pieno – eventualità tutt’altro che remota.

L’altro elemento da tenere presente è che, come sempre, aree sosta e campeggi si trovano abbastanza fuori dai centri – però qui il trasporto pubblico non ha esattamente la stessa efficienza della Danimarca. Ma niente paura, perché il Portogallo è comunque più civile di noi e qui Uber esiste e funziona benissimo, peraltro con prezzi decisamente competitivi. Noi ne abbiamo usufruito diverse volte per spostarci dal campeggio/area sosta al centro del paese o città.

Portogallo in camper con i bambini: il nostro itinerario di tre settimane

E dopo aver visto insieme quali sono gli aspetti da conoscere per organizzare al meglio un viaggio in camper in Portogallo, entriamo nel vivo dell’itinerario, delle tappe e delle soste. Il nostro viaggio è stato di 3 settimane, durante le quali ci siamo spostati da nord verso sud, toccando un po’ tutte le regioni e cercando di includere tappe sia sulla costa che nell’entroterra.

Ecco in sintesi le tappe del nostro itinerario in camper in Portogallo (trovi il dettaglio qui).

  • Siamo partiti dall’entroterra visitando la Valle del Douro, la più antica regione vinicola al mondo, una zona meravigliosa nel Portogallo settentrionale, con il fiume Douro che serpeggia tra colline terrazzate a vigneti.
  • Seguendo il corso del fiume Douro abbiamo raggiunto Porto, l’affascinante città del nord del Portogallo, anch’essa attraversata dal fiume, che poco più a valle si getta nell’oceano Atlantico.
  • Ci siamo poi spostati lungo l’oceano, visitando la zona della Laguna de Aveiro, con le iconiche case a strisce e le prime spiagge enormi, semideserte e lambite dalle impetuose onde dell’oceano.
  • Siamo tornati nell’entroterra, nella zona di Coimbra, per visitare il Cerro da Candosa e fare kayak sul fiume Mondego.
  • Passando dal maestoso santuario di Batalha, abbiamo raggiunto di nuovo la costa a Nazaré, meta leggendaria per i surfisti con onde tra le più alte al mondo.
  • Abbiamo visitato Óbidos, uno tra i villaggi più pittoreschi e meglio conservati del Portogallo, per poi raggiungere nuovamente la costa a Peniche, altra meta di surfisti con spiagge chilometriche. Abbiamo saltato, a malincuore, la splendida Lisbona che avevamo già visitato, preferendo visitare luoghi che non avevamo ancora visto: ma ovviamente se per voi è la prima volta in Portogallo e non l’avete mai vista, il consiglio è di non perdervela assolutamente.
  • Proseguendo lungo la costa abbiamo raggiunto Ericeira, dove abbiamo anche provato a fare surf con risultati discutibili.
  • Abbiamo fatto un’altra deviazione nell’entroterra, passando da Castro Verde per poi raggiungere l’Algarve visitando la cittadina medievale di Silves e l’eccentrica attrazione di Sand City a Lagoa, con incredibili sculture di sabbia.
  • Abbiamo continuato ad esplorare la costa dell’Algarve, iniziando da Sagres e con le sue scogliere a strapiombo sull’oceano, dove ci si sente ai confini del mondo, e provando l’emozione di un safari marino per osservare da vicino – anzi, vicinissimo – i delfini.
  • Ci siamo fermati nella zona di Lagos per ammirare alcune tra le spiagge più belle e famose (e affollate) dell’Algarve – Praia da Dona Ana e Praia dos Três Irmãos.
  • La celebre Grotta di Benagil invece l’abbiamo raggiunta in modo non convenzionale, con una escursione in canoa che ha reso l’esperienza davvero unica.
  • Sempre proseguendo lungo la costa siamo arrivati a Olhão, cittadina di pescatori dove abbiamo anche visitato la riserva naturale Ria Formosa con una escursione in barca, e fatto il bagno nelle saline.
  • Immancabile tappa alla Praia da Falesia ad Albufeira, anche questa tra le più apprezzate di tutto l’Algarve, e conclusione da coup de coeur con una passeggiata a cavallo sulla spiaggia nella luce dorata del tramonto. Un modo decisamente unico di concludere questo viaggio indimenticabile, prima di rimettersi in strada per il luuuuungo viaggio di ritorno!

Spero che questo articolo sarà utile a chiunque abbia come noi il sogno di visitare il Portogallo in camper: vi assicuro che, per quanto tempo e distanza occorrano per raggiungerlo, non ve ne pentirete nemmeno per un attimo! Il Portogallo sa davvero stregare con i suoi paesaggi, le spiagge infinite con le onde giganti, i promontori battuti dal vento, i villaggi sonnacchiosi dell’entroterra, le città dall’atmosfera languida dove risuonano le note del fado. Sarà un viaggio unico che non scorderete facilmente!

QUI trovate la descrizione dettagliata del nostro itinerario, con tutte le tappe, le attività che abbiamo fatto e dove abbiamo sostato.

Nel frattempo scrivetemi nei commenti per farmi sapere se anche a voi piacerebbe organizzare un viaggio simile, e se avete domande chiedete pure. Non dimenticatevi di seguirci anche su Facebook e Instagram per restare sempre aggiornati sulle nostre avventure!

22 pensieri su “Visitare il Portogallo in camper: tutto quello che devi sapere

  1. ciao

    vorrei sapere se i campeggi dove avete sostato e le escursioni fatte ( scuola surf – delfini – valle del duoro) ad agosto siano da prenotare e, se si , con quanto anticipo lo avete fatto ,

    grazie ! Ciao

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    1. Ciao, per quanto riguarda i campeggi, sicuramente meglio prenotare: in alcuni era tutto pieno. E per quanto riguarda le attività, obbligatorio prenotare almeno qualche giorno prima per non rischiare di non trovare posto nei giorni / fasce orarie preferiti

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    2. Forse potresti evitare di prenotare l’escursione in barca nella Valle del Douro perché ci sono diverse compagnie che la fanno, magari trovi posto anche presentandoti al momento

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      1. Intendo quel bollino da attaccare davanti al vetro che indica lo scarico dei fumi del camper x o entrare più vicino ai centri città o entrare in certe ZONE. chiedendo alla mia autoscuola mi avrebbero indicato un bollino verde tedesco che andrebbe bene x gli stati in comunità europea. Insomma nn ci capisco più nulla!

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      2. Per quanto riguarda i bollini ambientali, ogni paese li chiama a modo proprio e ha le proprie regole; generalmente servono per certificare i livelli di emissioni del mezzo e sono necessari in prossimità di alcune zone urbane, nei centri di alcune tra le maggiori città. In Portogallo, che io sappia non c’è obbligo di esporre alcun bollino ambientale attualmente

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  2. ciao, grazie x tutte le info..

    nelle zone dove ci sono i cartelli di divieto dalle 22 alle 8 non si può stare nemmeno a dormire con un furgonato?

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    1. Ciao, no il divieto riguarda tutti i mezzi e i controlli della polizia sono abbastanza frequenti, almeno nelle aree più turistiche e in alta stagione. Poi per carità ti può anche andar bene, però se la regola è quella…

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      1. Ciao Sara complimenti per l’articolo raccontato bene rende l’idea che tu sappia nell’eventualità non trovassi posto area o camping costretto a dormire in libera sai quanto sarebbe la multa? Grazie attendo risposta 👍

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  3. Ciao! Grazie mille per l’articolo davvero esaustivo..una cosa che mi blocca nell’organizzare il viaggio in Portogallo sono le temperature estive, sopratutto la notte. Voi come vi siete trovati? Noi non abbiamo il condizionatore in camper nella cellula. Grazie!

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    1. Ciao! Nemmeno noi abbiamo il condizionatore, ma non abbiamo quasi mai patito il caldo. Solamente in Algarve durante il giorno possiamo dire di aver trovato caldo (la notte non abbiamo comunque avuto problemi nemmeno lì). Nel resto del paese, a nord e sulla costa atlantica, eravamo anzi quasi sempre con la felpa durante il giorno, e di notte era bello freschino

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  4. ciao

    complimenti per l’articolo. Volevo chiederti in che periodo siete stati in Portogallo e come sono state le temperature: soprattutto la notte. GRAZIE

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    1. Ciao, noi siamo andati tra Luglio e Agosto. Devo dire che abbiamo trovato veramente caldo solamente in Algarve (la notte comunque gestibile); nella parte più settentrionale invece faceva abbastanza freschetto, avevamo quasi sempre le felpe

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  5. Ciao Sara. Ho letto con interesse tutto il tuo articolo. Io e mia moglie partiamo la prossima settimana e stiamo un po’ scervellandoci per il trasferimento. Ho letto che voi avete fatto una tirata unica, ma, immagino, vi sarete fermati qualche ora a riposare. Sai dirmi (forse l’hai anche scritto ma non riesco a trovarlo) che tragitti avete fatto all’andata e al ritorno e dove avete pernottato? Poi, invece, farò buon uso di tutto il tuo diario di permanenza sul suolo portoghese. Grazie se mi risponderai.

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    1. Ciao Luca, domanda quasi impossibile a cui rispondere 😄dipende da dove partite e da quanti km pensate di fare prima di fermarvi. Più che attenervi a ciò che abbiamo fatto noi, vi consiglierei di farvi un’idea di quanti km fare , e cercare un punto sosta o area camper in cui fermarvi nella zona in cui vi trovereste dopo quel tot numero di ore. Potete anche farlo direttamente in viaggio, a seconda di come va il traffico, la stanchezza ecc. Le possibilità di sosta sono decine lungo il tragitto per il Portogallo, e dipende ovviamente anche da quale tragitto seguirete…per questo è abbastanza impossibile rispondere a questa domanda, dipende tutto da dove partite voi e da come volete organizzarvi

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