La Corsica non è solo mare, ma anche natura incontaminata e avventura: ecco il nostro itinerario on the road a misura di famiglia (e con un piccolo trucchetto)
Se pensando alla Corsica vi vengono in mente quelle spiagge idilliache, selvagge e dai colori incredibili…bè avete ragione, ma non del tutto. La Corsica è mare sì, ma non solo – anzi! Abbiamo scoperto un’isola dalla bellezza ancora autentica e con una natura selvaggia e incontaminata.
Un viaggio in Corsica offre moltissima varietà: dalle spiagge paradisiache, ai borghi autentici. Si possono fare trekking in montagna (ci sono vette di tutto rispetto!), il bagno nelle piscine naturali dei fiumi e perfino visitare un deserto!
Corsica in camper con i bambini: il traghetto
Per il tragitto Italia-Corsica abbiamo scelto Moby: Livorno / Bastia all’andata il 27/06, Bastia / Genova al ritorno il 12/07. In entrambi i casi abbiamo viaggiato di giorno per risparmiare il costo della cabina (i nani hanno 4 e 7 anni, non ce la sentiamo ancora di farli accampare nei corridoi della nave, e ahimè non siamo blogger così fighi da poter viaggiare a spese della compagnia). Costo totale 286€, tragitto piacevole con i bambini grazie alla presenza di area gioco e, al ritorno, della presenza di Daffy Duck che passa a salutare i bambini e fare foto.


Corsica in camper con i bambini: il nostro itinerario
Ecco l’itinerario in breve e le soste:
Spiaggia di Palombaggia
| Area Sosta I Pini |
Spiaggia di Rondinara | Camping Rondinara |
Bonifacio | Visita in giornata |
Sartenais (Sartène, Filitosa, Parc Naturel d’Olva | Camping Olva |
Ajaccio (Plage d’Argent, Isles Sanguinaires) | Camping U Prunelli |
Porto | In giornata |
A Cupulatta, Corte | In giornata |
Balagne (Calvi, Île-Rousse, Algajola, Sant’Antonino, Pigna, Vallée du Fango) | Camping A Marina (Algajola) |
Saint Florent (spiagge di Lotu e Saleccia, cantine di Patrimonio) | Camping d’Olzo |
Nonza (Cap Corse) | In giornata |
Corsica in camper con i bambini: l’auto (sì, l’auto)
Per la prima volta abbiamo sperimentato il noleggio di un’auto da “affiancare” al nostro camper. So che gli integralisti storceranno il naso al grido di “ma non si fa così, il vero camperista si muove esclusivamente in camper, siete dei pappamolla!” ma tanto a me non sono mai piaciuti gli integralismi (a meno che non si tratti di farine) per cui rivendico assolutamente questa scelta. Avendo (non per tutta la durata del viaggio, ma per buona parte) un’auto a disposizione, abbiamo potuto visitare luoghi che, con il solo camper, ci sarebbero probabilmente rimasti preclusi.

Inoltre, io ho un problema con le strade di montagna, a ridosso degli strapiombi, senza alcun tipo di riparo o quasi, troppo strette per due veicoli. Praticamente, con la tipologia media delle strade corse. Per cui non giudicatemi, ok?
E poi diciamocelo sinceramente: la Corsica non è esattamente la meta più camper-friendly del mondo, per una serie di motivi, in primis banalmente per la sua conformazione. Sta di fatto che, senza un mezzo di trasporto al seguito e viaggiando con bambini (quindi, niente scooter per raggiungere le spiagge, ma nemmeno la possibilità di dire “ma sì dai camminiamo per un’oretta per arrivare a quella spiaggia!” come si potrebbe fare in coppia) difficilmente riuscirete a fare il bagno in quella bella spiaggetta che vi hanno consigliato, o a visitare quel borgo nell’entroterra, al cui ingresso trovate immancabile il cartello di divieto ai camper. Soprattutto se, come per noi, il vostro obiettivo è la costa occidentale. Quella orientale rimane invece un po’ più facile da girare, per la conformazione del territorio e di conseguenza la qualità delle strade.

Se anche voi non siete dei puristi / integralisti e potreste essere interessati a questa possibilità, sappiate che spulciando un po’ in rete, troverete sicuramente qualche buona offerta. Ad esempio, per una city car con Budget, per due settimane con copertura totale, la spesa era di 200€ circa.
Dritte per risparmiare:
- Se riuscite a fare in modo di prendere e restituire l’auto nello stesso luogo, risparmierete un po’ di soldini (noi l’abbiamo presa ad Ajaccio e restituita a Bastia, e questo ha un costo extra);
- Confrontate sempre le tariffe del sito della compagnia con quelle dei vari motori di ricerca (come Rentalcars, quello che abbiamo utilizzato noi): nel nostro caso, quella del motore di ricerca era sensibilmente più bassa rispetto a quella offerta direttamente da Budget.

Rimanendo in tema di mezzi di trasporto: per le ragioni accennate più sopra, il mio consiglio spassionato è di lasciare a casa le biciclette (a meno che non siate appassionati di mountain-bike / cicloturismo, e i vostri bambini non abbiano il peso specifico del piombo, come i nostri). Noi le abbiamo caricate a casa e scaricate al nostro rientro. Mai usate una volta se non come zavorra (come se ne avessimo bisogno, con la quantità di giochi e cibo che ci portiamo appresso).
Corsica in camper con i bambini: dove sostare

Dicevamo che la Corsica non è nella top 3 dei luoghi più a-misura-di-camperista nel mondo, giusto?
Ecco, l’emblema di questo concetto è la campagna dell’Agenzia del Turismo iniziata all’inizio di questa estate contro il campeggio libero, con lo slogan “In Corsica, la natura è selvaggia, non il campeggio!”. La campagna si articola in diverse immagini, anche sotto forma di cartelloni pubblicitari visibili in tutta l’isola, in cui compaiono dei camper in sosta libera.
Lo scopo della campagna è naturalmente la salvaguardia dell’ambiente e del ricco e delicato patrimonio naturalistico dell’isola. Per carità. Se sono arrivati a mettere in piedi una campagna di questo tipo, avranno avuto le loro buonissime ragioni: sta di fatto che l’impressione di “criminalizzazione” della categoria non me la leva nessuno e lascia un po’ l’amaro in bocca.
Qui potete trovare più informazioni sulla campagna, e le diverse immagini.
Volete un altro esempio di come i camperisti non siano forse il principale target del settore turismo in Corsica? Sono rare, rarissime le Aree Sosta, per cui si va principalmente nei campeggi. È vero però che ce ne sono di tutte le fasce prezzo, da quelli più fighetti con piscina, bei servizi, ristorante, a quelli più semplici e spartani, magari un po’ vecchiotti, ma che alla fin fine costano come un’area sosta per cui sono molto economici.

Noi nella maggior parte dei casi abbiamo scelto quelli un po’ più carini, più che altro per la presenza della piscina, che ai bambini fa sempre piacere. Ormai ci siamo rassegnati al fatto che nessun mare limpido e azzurro li riempirà mai di gioia come lo scivolo di una piscina. E poi è un’arma preziosissima di ricatto, che ricordiamolo, è una delle forme di salvezza di noi genitori (lo dicono tutti i manuali di pedagogia, no?!). Noi promettiamo un po’ di piscina al rientro dalla giornata di spiaggia / camminata / visita, e l’affare è fatto! In realtà definirlo ricatto è fin troppo, dai, alla fine è più un accordo, una situazione win-win!
L’animazione invece non l’abbiamo trovata da nessuna parte, e non ne abbiamo sentito la mancanza: in questo modo anche i campeggi più grandi rimangono relativamente tranquilli, e ad una certa ora cala la quiete (e iniziano le due ore giornaliere di pace per i genitori). Già è faticoso viaggiare con i bambini, se almeno possiamo risparmiarci la baby-dance con la Danza Della Panza…
Corsica in camper: i costi

Per i campeggi, la spesa media è stata tra i 40€ e i 50€. A chi dice che sono molto cari, faccio notare che i prezzi dei campeggi più bellini in Italia si aggirano esattamente sulle stesse cifre. Oltretutto, quelli più semplici si aggirano su cifre anche più basse, tra i 20€ e i 30€.
Non sono i campeggi ad essere cari, quanto piuttosto i generi alimentari! Fare la spesa è oggettivamente abbastanza dispendioso, e i prezzi medi sono più alti che da noi. Ok, mi direte, è un’isola! Ok, mi direte, in estate campano di turismo! Però cavolo, le pesche a 5€ al kg? Sul serio? Non sono nemmeno importate, perché ci tengono ad offrire tutto di provenienza locale! Ma tant’è…qualche piatto di pasta in più e si fa un po’ di economia.
Una cosa invece molto economica sono le baguette e i pan-au-chocolat che generalmente nei camping forniscono su prenotazione. 1€ e passa la paura. Si potrebbe valutare di alimentarsi solamente a baguette e pain-au-chocolat per l’intera durata del viaggio!
Benzina e gasolio hanno invece prezzi abbastanza allineati ai nostri: all’incirca 1.55 il gasolio, 1.65 la benzina.
Corsica in camper: le strade

Eccoci al tasto dolente per i camperisti in Corsica!
Magari voi siete di quelli super avventurosi, che non si spaventano mai e affrontano ogni tipo di strada con baldanza…beati voi! Io sulle strade come quelle corse, mediamente me la faccio sotto. Anzi, credo che questa paura (irrazionale ed eccessiva) mi sia venuta proprio in Corsica: da bambina ci sono stata un paio di volte, ed ho ancora scolpite nella memoria le immagini dei veicoli sfracellati lungo i dirupi. Poi uno dice i traumi.

In sostanza, da un lato ci sono le strade “T” (T20, T30, T40 e così via) che sono le arterie principali, quindi quelle un po’ migliori dal punto di vista di ampiezza e comodità. Il tratto da Bastia a Porto Vecchio è forse l’unico in cui la strada è dritta. Per praticamente tutto il resto del territorio, le strade sono sempre piuttosto tortuose e più o meno strette a seconda della loro classificazione (per lo più sono strade “D”, départamental).
Diverse non sono percorribili se non con mezzi 4×4, o comunque non in camper (ad esempio nel Desert des Agriates, o la strada per raggiungere la spiaggia di Roccapina, giusto per fare un paio di esempi).

Chiedete a chiunque e vi verrà confermato che il tratto più ostico è quello della D81 lungo la costa tra Ajaccio e Porto (ma anche fino a Calvi). E infatti è principalmente per affrontare questo tratto con più tranquillità che abbiamo fatto la scelta dell’auto a noleggio. Non voglio dire che sia impossibile, ho sentito diversi camperisti che l’hanno percorsa: però è innegabilmente tosta, soprattutto nelle ore centrali della giornata, quando il traffico è abbastanza sostenuto e il rischio di trovare mezzi in direzione opposta molto alto.

Detto questo, bisogna anche sottolineare che le strade corse sono super panoramiche, e vi stupiranno con scorci stupendi quasi ad ogni curva. Anche, e forse soprattutto, questo famigerato tratto di D81 che si insinua proprio tra gli speroni rocciosi della Calanques di Piana. Mentre lo percorrevamo mi sono sentita molto grata, da un lato verso la natura che ha creato un simile spettacolo, dall’altro per il fatto che stavamo guidando una piccola e maneggevole auto anziché il nostro amato camper (che pure non è un bestione).

Corsica in camper con i bambini: il nostro itinerario

Come accennato, abbiamo deciso di saltare la costa orientale per concentrarci sulla costa occidentale, il sud e il nord.
Ho una piccola premessa da fare: non sono una grande amante della vita da spiaggia (la sopportavo meglio quando potevo passare ore a leggere in pace sotto all’ombrellone, ma inizio a chiedermi se questo sia mai successo realmente, o sia frutto della mia immaginazione), per cui i nostri viaggi non sono e non saranno mai 100% mare. No, nemmeno in un posto con mare e spiagge pazzesche come la Corsica. E se anche voi avrete voglia di voltare per un attimo le spalle al mare, scoprirete che in Corsica c’è molto, moltissimo altro da scoprire!

Vi piace la montagna? Bastano un paio di curve in direzione opposta alla spiaggia, e vi ritrovate in scenari montani stupendi. Ci sono dei trekking pazzeschi da poter fare, tra cui il mitico GR20, il Mare-a-Mare e il Mare-a-Monti. Questi sono per gli escursionisti più esperti, ma ad esempio la Valle della Restonica è adatta anche alle famiglie.
Volete variare un po’ rispetto al solito bagno in mare? Ci sono diversi fiumi in cui si sono formate delle piscine naturali in cui è possibile fare il bagno in uno scenario naturale stupendo (e senza il fastidio del sale che si secca sulla pelle, che poi qua mica trovate le docce in spiaggia come a Riccione).
Vi piacciono i borghi caratteristici? La lista è lunghissima.

Abbiamo scelto di effettuare l’itinerario in senso orario, in modo da trovarci per la maggior parte del tempo nella parte interna della strada, e quindi non a ridosso degli strapiombi menzionati più su. In alcuni punti bisogna fare attenzione alle rocce sporgenti, ma effettivamente si rimane un po’ meno esposti. Se invece ci tenete ad avere la visuale migliore sul mare sotto di voi, nulla vi vieta di percorrere il giro in direzione opposta.
La nostra prima tappa sono state le spiagge della zona di Porto Vecchio, poi siamo scesi a Bonifacio e abbiamo risalito il versante occidentale passando dal Sartenais, Ajaccio, Porto e la Balagne, per poi arrivare a Saint Florent, concludendo con una breve incursione nel Cap Corse a Nonza.
Vediamo le diverse tappe più nel dettaglio:
La spiaggia di Palombaggia
Abbiamo iniziato in grande stile con una delle spiagge più rinomate dell’isola. La sua fama ci è sembrata decisamente giustificata: mare azzurro e limpido, sabbia bianca e scenografiche rocce rosseggianti, il tutto circondato da pineta e maquis (il nome della macchia mediterranea corsa) in un contesto super naturale.
[Volendo, potreste prendere questa descrizione, eccetto il colore rossastro delle rocce, ed applicarla alla quasi totalità delle spiagge corse. È incredibile quanto questa terra sia ancora in larga parte selvaggia e naturale: ve ne renderete conto in diverse spiagge, ma soprattutto nell’entroterra].

Questa è stata l’unica tappa in cui abbiamo trovato una (anzi, sono ben due) area attrezzata. A due passi dalla spiaggia trovate, uno accanto all’altro, il Parking I Pini e il Parking De La Plage. Noi siamo stati nel primo ma entrambi hanno prezzi e servizi simili (10€ per la sosta notturna, possibilità di carico/scarico a pagamento, docce all’aperto non calde. Ah, e naturalmente la possibilità di ordinare croissant e baguette).
La spiaggia di Rondinara

Per la descrizione della spiaggia: vedere sopra e aggiungere le vacche. Nel senso di bovini, ovviamente. Anche questo vi capiterà forse più di una volta, perché le vacche corse se la passano un gran bene: hanno a disposizione ettari e ettari di terreno in cui passeggiare in libertà o semi-libertà, e siccome non sono mica stupide, ogni tanto se ne vanno anche al mare. Fate pure tutte le foto che volete, ma non avvicinatevi troppo perché non sempre sono socievoli, anzi. Insomma, cosa fareste voi se degli sconosciuti venissero a fotografarvi mentre prendete il sole, eh?!

A circa 10 minuti di sentiero sterrato da questa meraviglia, trovate il Camping Rondinara. È uno di quelli di fascia medio-alta, con servizi ottimi: infinity pool con vista sul mare, bar-ristorante, market, area giochi per i bambini, ben tenuto e ben ombreggiato. Con un minimo di sforzo in più, se introducessero qualche servizio che permetta ai camperisti di esplorare i dintorni, sarebbe perfetto come base per visitare tutta questa zona (ma questa opzione non sembra contemplata da nessuno dei camping corsi).
Abbiamo pagato 31€ a notte per camper, due bambini ed elettricità. Ottimo rapporto qualità/prezzo secondo noi.

Bonifacio

Un viaggio in Corsica non può dirsi completo senza una visita di questa città abbarbicata sulla falesia e affacciata come un balcone sulle Bocche di Bonifacio.

La vista migliore l’avrete dal mare, per cui consiglio assolutamente di effettuare una delle escursioni in partenza dalla zona della marina. Ce ne sono anche di breve durata e prezzo ragionevole, giuro! Noi ne abbiamo fatta una da un’ora con SPMB (Societé des Promenades en Mer de Bonifacio): abbiamo scelto il circuito 1 “Grottes, Falaises, Calanques” che ci ha portato a scoprire le bellezze della costa (tra cui la famosa Grotta di Sdragonato) e ci ha permesso di ammirare a cittadella dal mare. Prezzo 18.50€ per gli adulti, 10€ ridotto, gratuito per i bambini sotto i 4 anni.


Una volta rientrati dall’escursione potete fare due passi nella zona della marina (c’è anche un bel parchetto a rischio insolazione) per poi spostarvi alla Citadelle. Se non avete voglia di camminare, magari con un caldo impietoso, fate come noi: con la scusa che “ai bambini piace tanto!” (ma a chi la volete raccontare, dico io!) prendete il trenino turistico che dalla marina vi porta fin su all’ingresso della cittadella (5€ gli adulti, gratis fino a 6 anni).

Magari vi pare una roba da spendaccioni, ma ora vi dico subito come compensare risparmiando (di brutto) sul parcheggio.
Opzione numero 1: lasciate il camper al Parking Monte Leone, fuori città ma super economico (5€ al giorno) e con navetta che vi porta alla marina.
Opzione numero 2: se fate l’escursione in barca con SPMB come noi, sappiate che avrete a disposizione il parcheggio gratuito (sono solo pochi minuti a piedi dal punto dell’imbarco).
Se invece pensate di fermarvi più di una giornata (e fate bene) appena fuori dal paese c’è il Camping Araguina.
Filitosa

In Corsica ci sono diversi siti preistorici, tra i quali Filitosa è forse il più significativo. I reperti rinvenuti in questa zona piuttosto estesa (che, pensate, è proprietà privata! A voi non capita di trovare reperti neolitici mentre piantate le primule in giardino? Bè, ai corsi evidentemente sì!) risalgono addirittura al Neolitico.
I reperti più caratteristici del sito sono i menhir antropomorfi, le cui origini restano in verità piuttosto misteriose. Ce ne sono diversi in tutta l’area del sito, che è un piacere visitare anche per la bellezza dell’ambiente naturale in cui è inserito. Alcuni di questi menhir sono collocati a semicerchio intorno ad un ulivo che ha la bellezza di duemila anni!


È un sito che si presta anche alla visita con i bambini: lungo il percorso ci sono delle colonnine-audioguida, che forniscono informazioni sul sito in più lingue, tra cui l’italiano; e alla fine del percorso è stata creata un’area (il “Village des Artisans”) in cui vengono effettuate dimostrazioni di tecniche artigianali come la lavorazione della pietra, della cera, del legno.
Sartène

E’ stata definita “la più corsa tra le città corse”, e questo concetto per me si è esplicitato nel fatto che ci siamo capitati di domenica e abbiamo trovato tutto chiuso. Un metaforico dito medio nei confronti delle aspettative turistiche, direi! Ah, sei un turista? Ti aspettavi di poter venire di domenica e trovare le botteghe aperte, i negozi aperti, magari addirittura un market per comprare qualche provvista? Grassa risata di risposta, et voilà, l’animo corso è servito. In parte indisponente, in parte poetico.

Devo dire però che girare per le viuzze vuote e silenziose regala innegabilmente un fascino aggiuntivo a questo borgo.
Non vi servirà molto tempo per visitarla, e per parcheggiare potete utilizzare i normali parcheggi al limitare del centro storico.
Parc Naturel d’Olva

Si tratta di un parco botanico e faunistico che mi ero segnata dopo averne letto su qualche blog. Qui troverete cavalli e asini in semi-libertà su un’area molto ampia, oltre a capre e altri animali da cortile (conigli, galline, maiali). Sarò un po’ tranchant nel mio giudizio, ma è stato una mezza delusione: accoglienza scocciata, pulizia in alcune zone decisamente carente, e gestione totalmente sbagliata del giro in pony che è possibile fare dopo aver visitato il parco (da pagare extra): a mia figlia di 7 anni è stato assegnato un pony molto nervoso, che ha finito per spaventarla un po’, tanto che ho deciso di interrompere la cosa dopo pochissimi minuti, per evitare conseguenze peggiori.
Per me è un no, insomma.
In questa tappa abbiamo sostato al Camping Olva, a breve distanza da Sartène e proprio accanto al Parc Naturel d’Olva. Punti a favore la piscina e l’area gioco per i bambini molto carina, ma il loro target non sono certo i camperisti, tanto che non sono dotati di carico e scarico.


Ajaccio e dintorni

Da qui entra in scena la famosa auto a noleggio, venuta in nostro supporto per renderci più facili gli spostamenti.
Abbiamo scelto come base il Camping U Prunelli a Porticcio: tra quelli in cui siamo stati, è stato il più caro e anche quello più bello: molto ben curato e ombreggiato, con la bellezza di tre piscine, bellissima area giochi per i bambini, sala fitness, ristorante, e blocco sanitario impeccabile (bagni singoli con docce e lavandini, funzionali e anche curati esteticamente). Certo 60€ al giorno non sono bruscolini, ma per il tipo di struttura devo dire che il rapporto qualità prezzo è adeguato. Però è in una posizione in cui per muoversi occorre un mezzo di trasporto. Noi avendo l’auto abbiamo piazzato il camper e ci siamo mossi con quella tra Ajaccio e le spiagge del suo golfo.

Per quanto riguarda le spiagge, siamo stati alla PLAGE D’ARGENT, o Plage Sole e Mare, una tra quelle che si trovano nel golfo a sud di Ajaccio. Anche questa molto bella e in un piacevole contesto naturale, e infatti anche qui abbiamo trovato le mucche (abbiamo capito bisogna affidarsi a loro per capire quali sono le spiagge migliori, sono meglio di Tripadvisor!).


Siamo stati anche alla PLAGE MOOREA, sul lato opposto del golfo di Ajaccio, a ridosso delle Isles Sanguinaires. Il nome è auto-esplicativo della sua bellezza, ma alla fine qualcuno l’ha mai vista una spiaggia bruttina in Corsica?

Ho nominato le ILES SANGUINAIRES, che col loro nome sembrano il set di un film di Tarantino, e invece no (o per lo meno non ancora, ma chissà mai): queste quattro isolette che si trovano in prossimità della Pointe de la Parata, a pochi km da Ajaccio, si chiamano così (cito testualmente qualunque guida turistica o blog vi possa capitare di leggere) “per via del colore rosso che assumono specialmente all’ora del tramonto”. La mia onestà intellettuale però mi impone di ridimensionare un attimo le vostre aspettative perché – momento verità – noi di rosso non ne abbiamo granché.

Detto ciò, restano comunque una visione molto suggestiva, specialmente se le ammirate al tramonto dal belvedere della Pointe de la Parata, ai piedi della torre genovese del XVI secolo, magari gustandovi una Pietra ghiacciata (e un’Orangina per i bambini).

Se volete, potete anche visitare l’arcipelago con una escursione in barca, partendo da Ajaccio oppure dalla Pointe de la Parata (i costi si aggirano sui 30€ a persona). In questo caso potrete anche accedere alla più grande delle isole, Mezzu Mare (chiamata anche Grande Sanguinaire) per esplorarla a piedi.
Non vi va bene manco la barca? Siete incontentabili, ma potete prendere il Petit Train, il trenino turistico che da Ajaccio vi porta comodamente fino a qui.

Alla Pointe de la Parata troverete un ampio parcheggio a pagamento, adatto anche ai camper ma in cui è vietata la sosta notturna. Tenete presente che, se non volete arrivare fino a qui in camper, ci potete arrivare anche con la linea 5 di Muvistrada (azienda di trasporti pubblici di Ajaccio) che infatti viene chiamata Navette Plage e viaggia tra Place de Gaulle ad Ajaccio e la Pointe de la Parata.
Qui gli orari e le fermate
Se invece volete trascorrere un paio di giorni in questa zona, c’è il Camping Barbicaja, vicinissimo alla omonima spiaggia (e ad altre vicine che potrete raggiungere con la navetta di cui sopra).
Insomma, poi non venitemi a dire che le Isole Sanguinarie son difficili da raggiungere, eh.

Non dimentichiamoci di AJACCIO, città indissolubilmente legata a Napoleone Bonaparte, che qui è nato. Ad ogni angolo troverete qualche richiamo all’Imperatore di Francia, e qui potrete visitare la Maison Bonaparte, la sua casa natale. A poca distanza, la Cattedrale Santa Maria Assunta, in cui fu battezzato, e via di questo passo, quasi ogni luogo di Ajaccio è ricordato perché Napoleone o la sua famiglia ci fecero questo e quello.
Attenzione al Museo Fesch perché si tratta di uno dei musei più importanti di Francia e d’Europa, con una collezione di arte italiana seconda solo al Louvre di Parigi, ancor più interessante se pensate che si trattava di una collezione privata appartenuta al Cardinale Joseph Fesch. Vediamo se indovinate di chi era zio il signor Fesch?
Se siete proprio degli irriducibili del “piccolo caporale” (uno dei soprannomi dispregiativi affibbiatigli dai suoi haters quando ancora il cyber-bullismo non esisteva) potete fare un giro anche al Museo Napoleonico all’interno del municipio, per ammirare la collezione di medaglie, ritratti, busti della famiglia e chincaglierie di questo genere.

Tutto lo sforzo dedicato a Napoleone vi metterà per forza fame, quindi dopo aver scoperto tutto-tutto-tutto sul simpatico abitante di Ajaccio, correte al mercato in Piazza Foch per trovare in pochi metri quadrati tutto il meglio della gastronomia corsa: dolci, affettati, formaggi, marmellate, miele…e nemmeno qui vi liberete di Bonaparte, perché la sua statua vi guarderà giudicandovi mentre vi strafogate di brocciu e fiadone.

Come avrete sicuramente sentito dire, Ajaccio non è proprio a misura di camperista (è un eufemismo, naturalmente). Per la sosta non ci sono molte opzioni: bisogna andare in uno degli unici due campeggi della zona (uno è il Barbicaja menzionato più sopra e l’altro è il Les Mimosas) e muoversi con un secondo mezzo o con l’autobus. Parcheggiare in città è davvero difficile, ma chi sono io per impedirvi di tentare.
Prima di lasciare il Golfo di Ajaccio per dirigerci verso Corte e poi la Balagne, ci siamo fermati a A CUPULATTA , una sosta che consiglio se viaggiate con bambini. Si tratta di un parco in cui vivono moltissime specie di tartarughe (“cupulatta” significa appunto tartaruga in lingua corsa), da ogni angolo del mondo e di ogni dimensione, da quelle minuscole a quelle giganti, terrestri e acquatiche. Perfetto per i piccoli zoofili.


Il Golfo di Porto

Se aveste a disposizione solamente pochi giorni in Corsica, l’escursione nel Golfo di Porto sarebbe a mio parere l’esperienza da non perdere assolutamente. Mica dico che dovete fidarvi di me, ma dell’Unesco sì, giusto? E infatti questa zona è stata inserita nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità.
Il Golfo si può dividere idealmente in due parti, dalla conformazione geologica abbastanza diversa tra loro:
nella parte meridionale si trovano le Calanques de Piana, mentre nella parte settentrionale si trova la Riserva Naturale di Scandola.

Le calanques caratterizzano il tratto di costa tra Piana e Porto con i loro pinnacoli di roccia rossastra modellata dal vento. La D81 si insinua proprio tra queste formazioni rocciose, con un risultato che definire suggestivo è poco. Attenzione però a non distrarvi troppo ammirando il panorama, perché si tratta della famigerata D81 nel suo tratto forse più ostico. È principalmente per percorrere questa strada con meno patemi che abbiamo noleggiato l’auto, e devo dire che è stata la scelta giusta. La strada è stretta, in diversi tratti senza guard-rail, e incrociare veicoli in direzione opposta può diventare un problema. Per carità, ho letto di diversi camperisti che l’hanno percorsa e sono ancora qui a raccontarlo, ma al di là del coraggio e della fattibilità in sé, soprattutto se il mezzo è di quelli belli grossi, mi domando anche se non si sia più di intralcio alla circolazione che altro. Comunque sia, se decidete di avventurarvi, vi consiglio di scegliere bene l’orario: quando ci siamo passati all’andata, la mattina prestissimo (intorno alle 7.30) era semivuota, ma al ritorno (primo pomeriggio) pareva di stare in tangenziale ovest, con in più le persone a piedi che si fermano a fare foto e video. Ecco, in quel caso sarebbe davvero un problema districarsi con un camper.

La Riserva Naturale di Scandola invece si estende invece a nord di Porto ed è caratterizzata da rocce di tipo vulcanico, che la rendono molto particolare e la differenziano dallo scenario delle calanche di Piana. A relativamente pochi chilometri di distanza, sembra di visitare due luoghi lontanissimi l’uno dall’altro, ognuno con le proprie caratteristiche peculiari, entrambi di una bellezza struggente da confini del mondo. Fa veramente strano pensare che in realtà siamo a poche ore da casa, e non in un altro continente dall’altra parte del globo.

Se ci aggiungete il fatto che non è raro incontrare gruppi di delfini in questo tratto di mare, capite bene perché dico che è una tappa da non perdere.
Naturalmente ci sono diversi operatori che offrono escursioni nel Golfo di Porto. Idealmente si parte proprio da Porto, ma è possibile anche effettuarle da Calvi o da Ajaccio (nel caso non vogliate percorrere la D81 e/o non abbiate un mezzo alternativo al camper). L’itinerario più completo è piuttosto simile per tutti gli operatori e prevede, oltre alla visita delle due zone sopra descritte, il passaggio da Capo Rosso e da alcune grotte, oltre che una sosta al minuscolo borgo di Girolata e una per il bagno.

Noi ci siamo affidati a Portolinea scegliendo il circuito 1, quello più completo, che dura 4 ore circa. Abbiamo scelto la partenza del mattino alle 9.00, ma c’è anche una partenza alle 14.00. Il prezzo (che sorpresa!) non è molto economico (48€ per gli adulti, 30€ per i bambini da 2 a 11 anni), ma in questo caso davvero vale la pena mettere mano al portafogli (piuttosto risparmiate su qualcos’altro). Oltre alla bellezza dei luoghi, c’è stata anche una certa cura nelle spiegazioni da parte del capitano (anche in italiano).
L’ho già detto che non ve lo dovete perdere, sì?
Corte

Il cuore della Corsica, in senso sia geografico che metaforico. È infatti una importante città storica e universitaria, ed è stata la capitale della nazione corsa durante la sua breve vita tra il 1755 e il 1769, sotto la guida del compianto Pasquale Paoli. Non a caso è stata scelta come sede dell’importante Museo della Corsica, il museo antropologico che rappresenta un compendio del patrimonio storico, artistico e culturale dell’isola.
Noi ci siamo limitati ad una visita della cittadella. Abbiamo lasciato il camper nel parcheggio del supermercato Géant Casino, vicino alla stazione, e ci siamo arrivati in macchina, mentre con il camper potete parcheggiare sempre qui, e poi prendere il Petit Train (c’è anche qua!) che parte ogni mezz’ora (in Luglio e Agosto, ogni ora da Aprile a Giugno e in Settembre e Ottobre) e vi porta fin nel cuore della cittadella. Qui tutte le informazioni.

Se come me vi siete stufati della spiaggia avete un po’ più di tempo da poter dedicare a questa zona, non perdetevi le due valli che circondano Corte: la Valle della Restonica e la Valle del Tavignano, che vi faranno capire quanto la montagna sia parte dell’essenza di quest’isola. Qui potrete fare dei trekking stupendi e fare il bagno nelle piscine naturali per cambiare un po’ rispetto al “solito” mare.
La Valle della Restonica è caratterizzata da profonde gole scavate nella roccia dall’omonimo fiume, che in alcuni punti forma delle cascate e delle piscine naturali che permettono di fare il bagno in uno scenario pazzesco.
La Valle del Tavignano non è da meno, con le sue gole e la rigogliosa foresta e, anche qui, diversi sentieri tra cui poter scegliere.
La Balagne

Questa regione della Haute Corse compresa tra Île-Rousse e Calvi racchiude alcune tra le migliori spiagge dell’isola, ma anche una serie di borghi molto caratteristici, abbarbicati sulle colline dell’entroterra.
Avevamo scelto come base il Camping La Pinède di Calvi, salvo scoprire al nostro arrivo che in quei giorni (dal 5 al 10 Luglio) si teneva un festival – il Calvi On The Rocks – di musica elettronica e sperimentale, con conseguente pienone di gente e musica ad alto volume fino al mattino. Per quanto ci allettasse l’idea di scatenarci alle feste in spiaggia bevendo mojito, abbiamo dovuto guardare in faccia la realtà e accettare il fatto che non fosse esattamente il contesto adatto per dei bambini di 4 e 7 anni (avranno tutto il tempo di scoprire i festival e le loro innumerevoli forme di perdizione).

Abbiamo quindi optato per il Camping A Marina di ALGAJOLA (più o meno a metà strada tra Calvi e Île-Rousse): niente feste e mojito qui (non c’è nemmeno il bar, lacuna che andrebbe colmata) ma in compenso i vostri bambini saranno felici di trovare piscina con scivolo (anzi, le piscine sono addirittura 3, di cui una per i piccolissimi) e area gioco con gonfiabili tappeti elastici. Per questo dico che un bar ci vorrebbe: amici del camping A Marina, vorremo dare ai poveri genitori almeno una birretta da sorseggiare mentre i bambini saltano instancabilmente rischiando fratture multiple? Pensateci!

Da qui attraverso un breve (brevissimo) tragitto nella pineta si accede direttamente alla bella spiaggia di Aregno. In dieci minuti di passeggiata in spiaggia si arriva al borgo di Algajola con la sua fortezza genovese, magari per prendere un gelato e godersi il tramonto.

Dicevamo che nella Balagne ci sono diverse spiagge molto belle, ma sappiamo che con il camper non è sempre agevole raggiungerle e doversi muovere per vederne diverse. Ho la soluzione per voi, perché qui viene in nostro soccorso U Trinichellu, meglio conosciuto come Treno delle Spiagge o Treno della Balagne. Viaggia tra Île-Rousse e Calvi, fermandosi in tutte le spiagge lungo il percorso – letteralmente in spiaggia, eh! Scendete dal treno e siete subito pronti per tuffarvi in mare!

Una valida alternativa per esplorare tutto questo tratto di costa senza dover muovere il camper: potete sfruttarlo non solo per visitare le spiagge (oltre a quella di Aregno già menzionata, altre meritevoli di una sosta sono sicuramente quella di Bodri, Lozari e l’Arinella di Lumio) ma anche i due “poli” della Balagne, Calvi e Île-Rousse.
I biglietti si acquistano nelle stazioni, sul treno ed all’ufficio Municipale del Turismo di Calvi.
Qui tutte le fermate e gli orari.
A CALVI troverete una cittadella molto suggestiva, che invita ad una tranquilla passeggiata tra i suoi vicoli color ocra. Tranquilla, sempre che il vento ve lo permetta! Da queste parti in alcune giornate il Maestrale soffia con particolare arroganza. Una volta ridiscesi dalla citadelle, vi troverete nella vivace zona del porto turistico, con abbondanza di negozietti e ristoranti. Ancora più in là, la distesa della bella spiaggia, adatta anche ai bambini perché l’acqua digrada dolcemente.

Calvi può essere un’ottima base per esplorare la Balagne, anche per i camperisti: oltre al già segnalato La Pinéde, ci sono alcuni altri campeggi più o meno lontani dal mare, e la strada per arrivarci (se passate da nord) è comoda.

L’atmosfera languida di ÎLE-ROUSSE vi aspetta all’altro capo della costa della Balagne: partendo dalla Promenade sul lungomare, le viuzze della città vecchia vi condurranno fino al mercato coperto, un edificio che ricorda un tempio con grandi colonne, tra le quali la domenica mattina si tiene il mercato.


L’altro volto della Balagne, oltre a quello della costa con le sue spiagge e i suoi borghi marinari, è quello dell’entroterra con le sue colline.
Qui si trovano alcuni borghi super pittoreschi, nidi d’aquila da cui si gode una vista sublime delle colline e del mare. Arrivarci in camper non è agevolissimo, ma nemmeno impossibile. Tenete però presente che non è consentito parcheggiare in paese, dovrete lasciare il mezzo un pochino fuori e proseguire a piedi. Ammetto che anche in questo caso, avere l’auto ha fatto una certa differenza.

Abbiamo visitato Pigna e Sant’Antonino, entrambi caratterizzati da quell’atmosfera pigra e languida dei piccoli paesini lontani dalla caciara della costa, e per i quali abbiamo un debole.

Il borgo di PIGNA è caratterizzato dalla presenza di diverse botteghe artigianali e gallerie d’arte, ed è conosciuto per il festival Festivoce che si tiene in Luglio nel particolare auditorium e open-air in altri punti del borgo. La Corsica è infatti la patria del canto polifonico, ve ne accorgerete dalla quantità di locandine dei concerti di gruppi polifonici che troverete ogni sera in quasi ogni paesino della zona.

SANT’ANTONINO domina l’intera Balagne da un picco a 500m di altezza, e con le sue case di pietra e vie acciottolate entra di diritto nell’elenco dei borghi più belli di Francia. Qui i bambini hanno potuto fare l’esperienza di una passeggiata a dorso d’asino che hanno molto apprezzato (non fatevi ingannare dalla faccia terrorizzata di Edoardo, alla fine mi ha confermato che gli è piaciuto, giuro!)

Già da prima della partenza ero decisa a includere nell’itinerario una giornata al fiume per fare il bagno nelle “piscine naturali”, e se vi trovate da queste parti, allora il posto giusto è la VALLÈE DU FANGO, nei pressi di Galéria.
Si tratta appunto di una vallata in cui scorre il fiume Fango, che lungo il suo percorso ha creato delle piscine naturali in cui la corrente (salvo maltempo) è calma, le rocce levigate e l’acqua nemmeno così gelida come ci si aspetterebbe da un fiume, almeno in piena estate. Un angolino nascosto e poco conosciuto, ma davvero bellissimo. Che poi, poco conosciuto al turista medio, ma l’Unesco lo conosce eccome, tanto che lo ha dichiarato Riserva della Biosfera.

Potete parcheggiare il camper nell’ampio parcheggio sterrato a pagamento e poi passare sopra al ponte genovese e addentrarvi nel sentiero che costeggia il fiume, alla ricerca del vostro angolino di pace.

Il luogo è perfetto per un pic-nic, ma se invece preferite mettere le gambe sotto al tavolo, a poca distanza dal parcheggio ci sono un paio di ristoranti. E se il fiume Fango vi ha conquistati, sappiate che più a valle, all’altezza della torre genovese di Galéria, potete esplorare il suo delta con il kayak, godendovi il ricchissimo patrimonio naturale: info qui.

Saint Florent e il desert des Agriates

Saint Florent è la tipica base di partenza per visitare la celebre spiaggia di Saleccia e tutto il Desert des Agriates. Il paese in sè è il classico piccolo borgo marinaro con cittadella e vicoletti in cui fare due passi. La spiaggia del paese, La Roya, non è proprio la più splendida della Corsica, ma non è comunque da buttare.
Dal porto turistico partono ad ogni ora del giorno imbarcazioni di diverso tipo e dimensione (dai gommoni da pochi posti alle barche più grandi) per le spiagge della zona degli Agriates, principalmente Saleccia e Lotu.
Ora, sta per iniziare un momento-verità in cui forse sfaterò uno dei miti della Corsica: se non volete leggere saltate direttamente al paragrafo con le info pratiche, ok?

Lo dico subito: a me la spiaggia di Saleccia non ha lasciato così estasiata come mi ero immaginata dopo aver visto decine di immagini su blog e Instagram. Travelbloggher, influenzer, ma me volete di’ quando le avete scattate quelle foto? O erano le 8 del mattino di Gennaio (ma allora che ci facevate in costume? Rischiavate la polmonite per un pugno di follower?) oppure avete lanciato un allarme-bomba per far svuotare la spiaggia, perché altrimenti non si spiega!

Non fraintendetemi: la spiaggia in sé è davvero bellissima (ma così tantotantotanto più delle altre spiagge corse, mi domando?), il contesto in cui si trova altrettanto affascinante, però. C’è un però, anzi un paio, che secondo me è giusto conoscere e tenere presenti.
La spiaggia purtroppo rimane un po’ vittima della sua stessa fama: a Giugno (quindi non certo nel momento di maggior pienone dell’estate) è stata l’unica spiaggia che abbiamo trovato affollata. Su questo si potrebbe anche soprassedere, mentre più fastidioso è il continuo viavai di natanti, che per tutto il giorno fanno la spola tra Saint Florent e la spiaggia. Anziché godersi il profumo del maquis, si sente la puzza di gasolio…per di più, non c’è regolamentazione del traffico di imbarcazioni, per cui diverse di quelle private non si fermano ad una certa distanza dalla battigia, ma si piazzano praticamente sul bagnasciuga.

Assenza di regolamentazione ed eccesso di sfruttamento turistico/economico purtroppo non possono avere effetti positivi sull’ambiente e nemmeno sulla godibilità del luogo. Se ci aggiungete il fatto che per arrivare qui si spendono almeno 30€ a testa (120€ per una famiglia di 4 persone non è che siano proprio spiccioli) non stupitevi se dico che, tornassi indietro, non so se ripeterei l’esperimento.
So di essere una voce fuori dal coro, che questa mia opinione scatenerà indignazione e levate di scudi a suon di “ma che stai a di’, sei pazza?” e che invece le foto nell’Internet raccontano un’altra storia, ma tant’è, siccome non sono pagata da nessun ente del turismo (perché non sono mica una travelbloggher famosa) io mi sento in diritto/dovere di ridimensionare un attimo le aspettative.

Ora che mi sono inimicata i fan irriducibili della spiaggia di Saleccia e l’Ente del Turismo della Corsica, posso darvi le info pratiche che vi possono essere utili per organizzare un’escursione da queste parti.
Premessa: scordatevi di arrivarci col camper. Le uniche due opzioni sono un mezzo 4×4 e/o la barca.
Quando arrivate a Saint Florent, fatevi un giro al porto turistico e troverete tutti i box informativi e i volantini delle diverse compagnie di navigazione che organizzano transfer per il Desert des Agriates.

Vi risparmio qualche ora di calcoli e raffronti: alla fine della fiera, più o meno i prezzi si equivalgono tutti e si aggirano sui 30€ a persona. In sostanza quello che dovete scegliere è: a) il tipo di mezzo che volete usare (ci sono dei gommoni super veloci da circa 12 posti, che magari possono offrire un’esperienza diversa e particolare rispetto al classico barcone) e b) se volete andare solo a Saleccia, o anche a Lotu (generalmente i gommoni vanno solo a Saleccia).
Per andare da Lotu a Saleccia o viceversa, potete fare la scelta più economica ma più massacrante (il sentiero a piedi, nel caso voleste abbandonare i figli lungo il percorso) oppure optare per un comodo transfer a mezzo barca oppure 4×4 (decisamente più comodo e divertente, ma in questo caso vi dovrete tenere i figli).

Noi abbiamo fatto così: abbiamo scelto la compagnia Popeye perché ci dava la possibilità di arrivare con un mezzo in entrambe le spiagge (Saleccia e Lotu) e perché per i bambini applicava una tariffa ridotta (nel caso dei gommoni a volte così non è: avendo pochi posti a bordo, la tariffa è la stessa a prescindere dall’età). Siamo partiti al mattino intorno alle 9 da Saint Florent, sbarcati a Lotu, preso il transfer in 4×4 per Saleccia. Trascorsa qualche ora a Saleccia, intorno alle 14.00 abbiamo preso nuovamente la jeep per Lotu; abbiamo trascorso un paio d’ore (anzi un po’ meno) anche qui e poi abbiamo ripreso la barca per Saint Florent, dove siamo arrivati verso le 17.00.
La compagnia ha imbarcazioni di diverso tipo e combinazioni varie di barca e 4×4: qui tutte le info.

A Saint Florent abbiamo sostato al Camping d’Olzo , di proprietà italiana. C’è una piccola piscina, un piacevole bar-ristorante (provate la pizza, è ottima), ottimi servizi, e personale davvero simpatico. A quanto pare non è proprio comodissimo (almeno nelle nostre “condizioni” di appiedati con bambini) per raggiungere la spiaggia più rinomata di Saint Florent, La Roya – ma ce n’è un’altra più vicina, quella di Tettola. Non si tratta forse della migliore dell’isola, ma questo è un parere riportato e non basato su esperienza diretta, perché noi al mare a Saint Florent non ci siamo stati per mancanza di tempo – abbiamo infatti preferito fare un breve giro nel Cap Corse e nelle tenute vinicole della zona di Patrimonio (se mi fate scegliere tra una spiaggia e una degustazione di vini, non sceglierò certo l’opzione che comporta spalmarsi di crema solare per poi impanarsi nella sabbia).

Nonza e il Cap Corse

Il Cap Corse, il cosiddetto “dito” della Corsica, è descritto da più parti come “un’isola nell’isola”, in cui le caratteristiche isolane vengono portate all’ennesima potenza e ci si sente un po’ ai confini del mondo. Purtroppo il tempo a disposizione non ci ha permesso di esplorarlo come meriterebbe, ma una breve incursione a Nonza ci tenevo a farla.
Nonza è questo piccolo agglomerato di case di pietra attaccate alla montagna, in mezzo a cui spiccano i colori pastello della chiesa di Santa Giulia, da cui si ammira una spiaggia molto particolare per via del suo colore nero. Non approfondirò il motivo di questa colorazione perché non vi voglio rovinare l’atmosfera romantica che questo posto trasuda.

Noi eravamo in macchina e quindi in qualche modo abbiamo trovato parcheggio e, soprattutto, siamo riusciti a scendere alla spiaggia senza dover scarpinare per un’ora. Con il camper onestamente non saprei dove si possa riuscire a parcheggiare: credo che l’unica possibilità sia sperare di trovare un buco lungo la strada.

La spiaggia però merita davvero di essere vista non solo dall’alto, dal belvedere fuori dalla chiesa, ma andando a vedere da vicino che strano colore assume il mare quando la spiaggia e il fondale sono formati da ciottoli neri. Credo che ne valga la pena anche nell’ipotesi di doversi sparare la scalinata che dal paese scende fin qui, ma vi avverto, è una roba da Only The Brave, infatti in spiaggia c’era davvero pochissima gente.

Nonza è stata sicuramente una degnissima conclusione di questo viaggio in Corsica, che ci ha lasciato oltre agli ovvi meravigliosi ricordi, anche una multa per eccesso di velocità presa con l’auto a noleggio (45€, poteva andare peggio – occhio ai radar) e la consapevolezza che a volte bisogna scendere a compromessi con il proprio camper per sfruttare al meglio le possibilità offerte dal luogo in cui ci troviamo.
Spero che vi sia piaciuto il nostro itinerario on the road per visitare la Corsica in camper con i bambini! Se avete un debole per la Francia, potete dare un’occhiata anche ai nostri consigli per visitare la Provenza in famiglia.
Ho seguito con interesse le tappe del tuo viaggio e ci siamo regolati su quello che hai scritto avendo fatto più o meno lo stesso giro! Molto utile, grazie
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Ciao Tiziana grazie per avermi scritto! Mi fa davvero piacere che l’articolo vi sia stato utile😊
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