Vallonia: il Belgio che non ti aspetti (e che ti farà innamorare)

Un itinerario a misura di famiglia per scoprire questa regione belga on the road, tra natura, storia e divertimento. Scopri con noi le esperienze più belle da vivere in Vallonia, e dove sostare in camper per organizzare un viaggio inaspettato e memorabile.

Se pensate che il Belgio sia solo Bruxelles, cioccolato e pioggia… preparatevi a cambiare idea! Durante il nostro viaggio in camper in Vallonia abbiamo scoperto una regione sorprendente: situata nella parte meridionale del paese, questa regione francofona ci ha conquistati con i suoi paesaggi verdeggianti, i borghi medievali che sembrano usciti da un libro di fiabe, castelli arroccati, fitte foreste e birre artigianali prodotte nelle abbazie.

Un mix perfetto di storia, natura e divertimento che abbiamo subito sentito nostro. Inoltre la Vallonia è ancora fuori dai circuiti più battuti, il che permette di trovare più tranquillità e autenticità – aspetto non da poco nell’epoca dell’overtourism e del sovraffollamento perenne. Una destinazione forse insolita e ancora poco conosciuta, ma che – ne sono certa – vi conquisterà!

In questo itinerario on the road in camper, vi raccontiamo le tappe che ci hanno fatto innamorare della Vallonia: un viaggio tra memoria storica, natura incontaminata, divertimento per tutta la famiglia e, ovviamente, ottima birra. Pronti a partire con noi?

Vallonia in camper: quanto tempo, quanta strada?

Ipotizzando di partire da Milano, per raggiungere la Vallonia ci vorranno circa 800 chilometri – a voi la scelta tra fare un’unica tirata (come abbiamo fatto noi) per avere più tempo a disposizione in Belgio, oppure spezzare il tragitto con una o due tappe intermedie, soprattutto se magari avete più giorni a disposizione.

La risposta alla domanda “ma quanto tempo ci vuole per girare la Vallonia?” è come sempre un bel dipende: dipende da quanti giorni avete (nel nostro caso, una decina di giorni in primavera), dalla stagione, dalle vostre passioni e interessi, dall’età dei figli. Diciamo che, considerando il tragitto piuttosto lungo dall’Italia, e la quantità di luoghi interessanti da visitare, non dedicherei alla Vallonia meno di una settimana.

Perché esplorare la Vallonia in camper

La Vallonia è forse la regione belga più camper friendly: gli enti del turismo sono aperti al turismo itinerante, e c’è una certa attenzione per le esigenze di noi camperisti, che fa sempre piacere riscontrare. Durante il nostro viaggio non abbiamo mai avuto problemi nel trovare campeggi e aree sosta, a volte anche gratuite, spesso immerse nel verde.

L’attenzione ai camperisti è testimoniata anche dal fatto che il sito dell’Ufficio del Turismo della Vallonia ha una sezione tutta dedicata a noi, dove sono raccolte decine di aree sosta, parcheggi e campeggi per chi vuole esplorare la regione in camper.

Qualche strada è un po’ strettina o sconnessa (tutto il mondo è paese!) ma in generale abbiamo trovato buone strade che non pongono particolari difficoltà – complice l’assenza di montagne.

Per tutti questi motivi, pensiamo che la Vallonia sia una regione perfetta da esplorare in camper!

Vallonia in camper con bambini e ragazzi: il nostro itinerario

Nel pianificare il nostro itinerario in Belgio in camper, ho cercato come sempre di creare il giusto equilibrio tra divertimento, esperienze particolari, storia e natura, che possa far contenti un po’ tutti in famiglia. E devo dire che la Vallonia mi ha molto aiutata a creare questo mix perfetto! Vediamo tappa per tappa tutte le bellissime esperienze che abbiamo vissuto durante questo viaggio:

Bastogne War Museum (Bastogne)

La nostra avventura in Vallonia è cominciata con una tappa intensa e toccante: il Bastogne War Museum. Bastogne è uno dei luoghi-simbolo della Seconda Guerra Mondiale: fu infatti il fulcro della terribile Battaglia delle Ardenne. Questo museo davvero eccezionale, moderno e ben strutturato permette di rivivere in modo coinvolgente e immersivo uno dei momenti più drammatici della Seconda Guerra Mondiale.

Attraverso installazioni immersive, scenografie realistiche e testimonianze audio di quattro personaggi immaginari abitanti di Bastogne (un soldato americano, un bambino, un’infermiera e un ufficiale tedesco), siamo stati guidati in un vero e proprio viaggio nella memoria. Non è il classico museo “da leggere”: qui si entra in una narrazione coinvolgente, dove luci, suoni e immagini trasmettono tutta la tensione e la complessità di quei giorni.

Accanto al museo sorge il Mardasson Memorial, costruito a forma di stella per onorare i soldati americani caduti.

E’ anche possibile completare l’esperienza con la visita delle Bastogne War Rooms, e del campo di battaglia nel Bois Jacques. Le Bastogne War Rooms sono uno dei luoghi-simbolo della Seconda Guerra Mondiale: è qui che, il 22 dicembre 1944, il generale americano Anthony McAuliffe pronunciò il celebre e lapidario “NUTS!” in risposta all’ultimatum tedesco che chiedeva la resa.

Anche il Bois Jacques, è un luogo toccante e suggestivo: questo bosco poco fuori Bastogne fu teatro di terribili scontri tra l’esercito americano e quello tedesco durante la Battaglia delle Ardenne. Ancora oggi si possono vedere le“Fox Holes” (tane di volpe), cavità scavate dai soldati Americani per mettersi al riparo dai Tedeschi e proteggersi dal freddo. Attraverso una app di realtà aumentata, ci si può immergere nella vita dei soldati sul campo di battaglia grazie a video immersivi geolocalizzati. Un’esperienza toccante e (letteralmente) immersiva.

Quella al Bastogne War Museum è davvero una tappa piena di significato, da non perdere se visitate il Belgio, soprattutto se lo fate con i vostri figli: un luogo che ci ha ricordato quanto sia importante conoscere il passato, per apprezzare davvero la pace e la libertà di cui oggi possiamo godere.

Se ne avete modo, prendetevi un’intera giornata da dedicare alle tre diverse parti di questo sito storico davvero unico: potete fare il biglietto combinato che include l’accesso a tutti e 3 i siti – Museo, War Rooms e Bois Jacques. Se invece avete poco tempo, potete scegliere di visitare solamente il Museo (in questo caso il biglietto include anche il Bois Jacques) o solamente le War Rooms.

Per visitare il Bastogne War Museum in camper, potete tranquillamente parcheggiare nel parking gratuito del museo. Se volete dormire in campeggio nelle vicinanze, a 4 km dal museo, appena fuori dal paese di Bastogne, c’è il Camping Renval.

Euro Space Center (Libin)

Dopo la storia con la “S” maiuscola, abbiamo puntato dritti verso le stelle. A Libin, immerso nel verde delle Ardenne, si trova l’Euro Space Center, un parco tematico e didattico interamente dedicato all’esplorazione spaziale. Se in famiglia avete dei piccoli (o grandi) appassionati di spazio, questo posto non potete proprio perdervelo!

Non si tratta propriamente di un museo, o meglio non solo: è un vero e proprio viaggio interattivo nel cosmo, pensato per far sognare bambini e adulti. Qui abbiamo camminato sulla Luna (quasi!), simulato una passeggiata sul suolo di Marte e quello della Luna, esplorato una fedele replica dello Space Shuttle e provato vari simulatori – il preferito dei nostri figli è stato il simulatore di caduta libera! Ogni attività è pensata per coinvolgere e spiegare in modo chiaro, interattivo e giocoso come funziona la vita degli astronauti, e cosa significa davvero “andare nello spazio”.

La mostra permanente ripercorre le tappe principali della corsa allo spazio e mette in luce anche il contributo europeo alle missioni spaziali, spesso meno noto ma davvero affascinante. Tutto è studiato per essere interattivo, in modo da imparare “facendo”: dalle postazioni interattive per testare le abilità che devono possedere gli astronauti (tra questa c’è anche la…mira sulla toilette!) ai visori multimediali per simulare le passeggiate spaziali. Un riuscitissimo mix di apprendimento e divertimento.

Per visitare lo Europe Space Center in camper, c’è un comodo parcheggio a disposizione. Per dormire nelle vicinanze, potete spostarvi al parcheggio per camper gratuito di Libin.

Domaine des Grottes de Han (Han-sur-Lesse)

Questa è stata tra le tappe più affascinanti del nostro viaggio in camper in Belgio: il Domaine des Grottes de Han ha rappresentato una vera immersione nella natura… nel vero senso della parola! Questo grande complesso naturale è uno dei siti turistici più famosi del Belgio, e unisce in un’unica giornata avventura, meraviglia e scoperta. Una tappa imperdibile se si visita la Vallonia con i bambini!

L’avventura inizia con un viaggio a bordo di un tram d’epoca, che dal paesino di Han-sur-Lesse ci ha portati all’ingresso delle Grotte di Han. Ne abbiamo visitate diverse di grotte, ma queste sono davvero strabilianti! Una rete sotterranea scolpita dal fiume Lesse nel corso di migliaia di anni, con formazioni rocciose, caverne e fiumi sotterranei. Una volta all’interno, ci siamo lasciati stupire da sale immense, stalattiti, stalagmiti, giochi di luce e suoni che rendono l’esperienza quasi magica. L’acustica della “sala d’armi” e lo spettacolo di videomapping finale ci hanno lasciati a bocca aperta.

Ma il Domaine non è solo sotterraneo. All’esterno si estende una riserva naturale di 250 ettari, che abbiamo esplorato a bordo di un safari-car. Tra vallate verdi e punti panoramici, abbiamo incontrato da vicino animali europei in libertà: cervi, lupi, cavalli, e perfino orsi. Tutto è curato nei minimi dettagli, nel pieno rispetto degli animali e dell’ambiente. Non animali esotici e fuori contesto, ma specie europee che qui vivono con spazi ampissimi a disposizione.

Il parco offre anche aree picnic, zone gioco, piccoli musei e un nuovo parco avventura con percorsi sospesi tra gli alberi. Insomma il Domaine des Grottes de Han permette di trascorrere una giornata piena, varia e perfettamente organizzata, all’insegna della natura e dell’avventura. Se viaggiate con bambini (ma non solo!) e amate i luoghi che sanno ancora stupire, non potete saltarla.

Per visitare le Grotte di Han in camper, avete a disposizione due alternative entrambe comodissime: proprio nel paesino di Han-sur-Lesse ci sono sia l’area camper presso il parcheggio degli autobus (10/12/14€ al giorno a seconda del periodo), sia il Camping Le Pirot, semplice e tranquillo.

Dinant

Dinant è una di quelle cittadine che ti incantano al primo sguardo. Adagiata lungo le rive della Mosa e protetta da imponenti rupi calcaree, ha un’atmosfera da cartolina: il fiume che riflette le case colorate, la collegiata gotica che si staglia contro la roccia e, in cima, la cittadella che veglia silenziosa sulla valle. Dinant non è solo pittoresca e piena di fascino, ma qui ci sono anche tante attività interessanti da fare, col vantaggio che, essendo una cittadina piccola e raccolta, è tutto molto vicino e pratico da esplorare.

Cominciamo col dire che Dinant è la città natale di Adolphe Sax, l’inventore del sassofono, e lo ricorda con orgoglio. Le strade sono punteggiate da installazioni artistiche a forma di sax, ognuna decorata in modo diverso, ed è possibile visitare la Maison Sax, la casa-museo dove nacque Monsieur Sax, scoprendone la vita e le invenzioni attraverso un percorso interattivo e coinvolgente.

E poiché la musica ha una grande importanza per Dinant, un’altra tappa insolita e molto carina da fare con i bambini è la Maison de la Pataphonie, che offre un viaggio interattivo attraverso il mondo della musica, dove oggetti quotidiani si trasformano in strumenti sorprendenti.

Ma Dinant è anche la città della Leffe, la celebre birra d’abbazia dalle origini antichissime che risalgono al 1200. Oggi è possibile ripercorrere la lunga storia della birra Leffe, e scoprire le fasi del processo di produzione alla Maison Leffe, un museo interattivo ospitato nell’antico convento di Bethléem. Ovviamente non può mancare una degustazione alla fine del tour, inclusa nel biglietto di ingresso, magari da gustare nel bellissimo giardino con vista su Dinant. Il biglietto include anche un bicchiere Leffe che sarà un souvenir perfetto della vostra giornata a Dinant.

E poi c’è il fiume, la Mosa che è un po’ l’anima di Dinant: un fiume placido che scorre tra rupi calcaree e case colorate, offrendo scorci da cartolina e occasioni per vivere la città da una prospettiva diversa. Una delle esperienze più suggestive è salire a bordo di una crociere fluviale come quelle di Dinant Evasion: ce ne sono di diversa durata, da quelle di 45 minuti a quelle di 3 ore e mezzo che si spingono fino al Castello di Freyr, anche con eventuale sosta per visitare il castello.

Un’attività rilassante che permette di ammirare stupendi paesaggi della valle della Mosa, avvistare gli appassionati di arrampicata e slackline che accorrono qui da tutta Europa, e anche vedere da vicino come funziona una chiusa fluviale. La chiusa di Anseremme consente infatti alle imbarcazioni di superare un dislivello di oltre 2 metri, permettendo loro di navigare tra le diverse sezioni del fiume.

In alternativa, si possono anche noleggiare barche elettriche senza bisogno di patente nautica, per esplorare in autonomia il tratto di fiume tra Dinant e Anseremme.

Un’altra attività da non perdere a Dinant è salire alla Cittadella che domina la città e il fiume: scegliete voi tra la versione coraggiosa (cioè salendo i 408 scalini) o quella più comoda e panoramica, prendendo la funicolare. In ogni caso, non appena arrivati in cima verrete ripagati con una vista stupenda sulla città. Nella sua storia millenaria, la Citadelle de Dinant è stata testimone di assedi, guerre e rivoluzioni. All’interno, un percorso museale racconta la storia militare della regione, con ricostruzioni storiche, armi, uniformi e persino una trincea della Prima Guerra Mondiale. Un luogo che unisce fascino storico e panorami mozzafiato, una visita davvero interessante se visitate Dinant in famiglia.

Per visitare Dinant in camper: noi ci siamo arrangiati con i parcheggi a pagamento appena fuori dal centro, lungo il fiume, e poi per dormire ci siamo spostati a Han-sur-Lesse. Ma se cercate una soluzione più comoda nelle vicinanze di Dinant, potete far riferimento al Camping De Dinant o al Camping Communal De Devant Bouvignes, o in alternativa all’area camper De Poudrerie.

Draisines de la Molignée e Abbazia di Maredsous

Questa è stata tra le esperienze più divertenti che abbiamo fatto durante questo viaggio in camper in Belgio! Prima di questo viaggio, a dire il vero, non sapevo nemmeno cosa fosse una draisina (vedi che non si smette mai di imparare, soprattutto viaggiando). Se anche voi avete un grosso punto di domanda in testa, ecco di cosa sto parlando: immaginatevi la draisina come una sorta di pedalò/risciò, ma anzichè pedalare per strada o in acqua, qui si pedala su rotaia.

Nel caso delle Draisines de la Molignée, si pedala lungo una vecchia linea ferroviaria dismessa, nella valle della Molignée, immersi nella natura e nel silenzio, attraversando ponti, boschi e piccoli villaggi pittoreschi. È un’attività perfetta per tutta la famiglia, divertente e al tempo stesso rilassante (beh, più per chi fa da passeggero che per chi pedale), che ti permette di godere del paesaggio in modo lento e diverso dal solito.

Si può scegliere tra 3 diversi percorsi, da 6, 8 o 14 chilometri. Noi abbiamo scelto quello da 6 km (3 all’andata e 3 al ritorno). Partendo dalla stazione di Falaën, si percorrono 3 km su una vecchia linea ferroviaria, attraversando paesaggi boscosi e il pittoresco villaggio di Sosoye, uno dei più belli della Vallonia. All’arrivo alla stazione dismessa di Maredsous, con una piacevole passeggiata di circa 20 minuti si arriva all’Abbazia di Maredsous.

Si può esplorare il complesso monastico (noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare un gentile professore del vicino collegio, che ci ha raccontato un sacco di cose interessanti sull’abbazia) e, ovviamente, degustare le celebri birre e formaggi prodotti dai monaci (la Maredsous è una delle più apprezzate in Belgio), rilassandosi caffetteria o nel dehors mentre i bambini si divertono nell’area giochi. Piacevolissimo!

Infine si torna alle draisine per il viaggio di ritorno a Falaën. Considerate circa 3 ore e mezza per questa attività, se scegliete il percorso da 6 km. Se avete più ore a disposizione, valutate anche il percorso più lungo, più completo anche se c’è da pedalare un po’ di più (7 km all’andata più altrettanti al ritorno). Tenete presente che il punto di partenza varia a seconda del percorso scelto. Qualunque tratta scegliate, vi consiglio davvero di provare questa attività che offre un mix perfetto di avventura, cultura e relax.

Noi venivamo da Namur, ma se cercate un posto nelle vicinanze di Falaën per sostare in camper, potete parcheggiare nel parking della stazione di partenza delle Draisines, oppure spostarvi in questo parcheggio gratuito, sempre a Falaën, oppure al Camping Le Grand Étang de la Molignée a meno di 1 km dalla partenza delle Draisines.

Namur

Siamo capitati a Namur il giorno di Pasqua, trovandola insolitamente vuota e silenziosa – ma del resto si trattava di una giornata particolare. Namur è la capitale della Vallonia, la regione francofona del Belgio, e possiede tutta l’eleganza che ci si aspetta da una città di una certa rilevanza.

Il suo centro storico è raccolto e si esplora facilmente a piedi: un intreccio di vie acciottolate, palazzi d’epoca, boutique e caffè con tavolini all’aperto. Ci siamo persi volentieri tra le sue stradine, lasciandoci incuriosire dalle vetrine e fermandoci per un immancabile gaufre.

Ma è soprattutto la cittadella di Namur a dominare il paesaggio e a lasciare il segno: una delle più grandi d’Europa, si erge sullo sperone roccioso dove la Sambre incontra la Mosa, offrendo viste spettacolari sulla città e sul fiume. Salirci – a piedi o con la funicolare (stavolta siamo saliti a piedi!) vale assolutamente la pena, sia per il panorama sia per le installazioni multimediali che ne raccontano la storia.

Per visitare Namur in camper, potete sostare nel piccolo parcheggio comunale per camper – pochi posti e molto basico, ma c’è la colonnina per il camper service, è gratuito e abbastanza vicino al centro (circa un quarto d’ora a piedi).

Walibi Belgium (Wavre)

Se viaggiate con bambini (o siete adulti con voglia di divertirsi!), una tappa a Walibi Belgium è praticamente obbligatoria. Situato a Wavre, a poco più di mezz’ora da Bruxelles, questo storico parco divertimenti è tra i più grandi e amati del Belgio. Se ci seguite da un po’, ormai sapete che nei nostri viaggi non manca quasi mai una tappa in un parco divertimenti (a questo proposito, se vi interessa il tema date un’occhiata a questo articolo): un po’ perché la sottoscritta è peggio dei bambini, e un po’ perché la carta “parco a tema” è sempre una valida alleata quando c’è da negoziare coi figli sulle tappe del viaggio (e quando dico “negoziare” sì, intendo proprio “ricattare”).

Noi ci siamo capitati nell’unica giornata di pioggia del nostro viaggio in Belgio (che fortuna eh!) ma questo non ci ha impedito di trascorrere una giornata super divertente tra risate, montagne russe e adrenalina.

Walibi è un parco pensato davvero per tutti: ci sono attrazioni adatte ai più piccoli, come la zona tematizzata Karma World e i giochi d’acqua, ma anche rollercoaster adrenalinici come Pulsar, Kondaa (una delle montagne russe più alte e veloci d’Europa!) e le storiche Loup-Garou e Vampire.

Il parco è diviso in aree tematiche, ben curate e molto immersive, con ambientazioni che vanno dall’India alla Louisiana, alla nuovissima Dock World. Quest’ultima è stata inaugurata proprio nel 2025 in occasione del 50° anniversario di Walibi Belgium, e ricrea una zona ispirata ad un porto industriale, molto ben fatta e ricca di dettagli. Qui c’è anche la nuova Mecalodon, il family coaster più grande del Benelux, con treni a forma di squalo meccanico.

Se avete tempo, potete anche considerare un ingresso combinato al vicino parco acquatico indoor Aqualibi, perfetto per divertirsi tra piscine e scivoli d’acqua in ogni stagione e con ogni condizione meteo. I biglietti per Aqualibi si possono acquistare anche su Getyourguide, con la cancellazione gratuita e l’opzione “prenota ora e paga dopo”.

Nonostante la pioggia di cui avremmo fatto volentieri a meno, Walibi è stata una giornata leggera e piena di energia nel nostro itinerario, che ci ha fatto tornare un po’ bambini. Un modo diverso per vivere il Belgio e la Vallonia, tra adrenalina e divertimento.

Per visitare Walibi Belgium in camper, tenete presente che non è possibile sostare di notte nel parcheggio a pagamento del parco, dal quale bisogna uscire entro le 22.00. A 10 km da Walibi però c’è un campeggio molto carino, il Druivenland: essendo abbastanza vicino, può essere una buona base per dormire la sera prima di visitare il parco, oppure la sera stessa della vostra visita a Walibi.

Bouillon e il suo castello

Bouillon è una tranquilla cittadina lungo le rive del fiume Semois, con stradine acciottolate, ponti in pietra, case in ardesia e circondata da prati. Già al primo sguardo sembra uscita da un libro sul Medioevo, e in effetti ha il suo ruolo di tutto rispetto nella Storia, soprattutto grazie al suo castello. E’ questa fortezza millenaria che domina la scena di Bouillon dall’alto dello sperone roccioso su cui sorge: ed è proprio da questo castello che, nel 1096, Goffredo di Buglione (Godefroy de Bouillon) uno dei protagonisti della Prima Crociata, partì per la sua spedizione in Terra Santa, dopo aver venduto la fortezza per finanziare l’impresa.

Una volta varcato l’ingresso, ci si ritrova catapultati in un intreccio di cunicoli sotterranei, scale a chiocciola, passaggi segreti e sale interne che sembrano raccontare secoli di intrighi e battaglie. Le stanze, in parte spoglie, conservano un’atmosfera autentica, fatta di pietra grezza e luci soffuse, che lascia spazio all’immaginazione e rende ogni angolo un piccolo viaggio nel tempo.

Durante la nostra visita, abbiamo assistito anche a uno spettacolo di falconeria nel cortile del castello. Ma il vero colpo di scena è arrivato la sera, con l’incredibile show di videomapping L’Odyssée de Lumière: un gioco di luci, suoni e proiezioni che anima le mura del castello raccontandone la storia in modo emozionante e immersivo. Le immagini si fondono con l’architettura della fortezza, trasformandola in un palcoscenico spettacolare sotto le stelle. Un’esperienza da non perdere, che rende la visita ancora più magica.

Un’altra esperienza suggestiva che è possibile fare al Castello di Bouillon sono le visite notturne alla luce delle fiaccole, guidate da personaggi in abiti d’epoca. Queste visite sono disponibili sono in alcuni giorni, sul sito del castello trovate il calendario di tutte le iniziative.

Per visitare il Castello di Bouillon in camper c’è una comoda area camper comunale circondata dal verde e con vista sul castello. Gratuita e tranquilla, a due passi dal fiume e da un parco giochi, e a pochi minuti a piedi dal castello.

Abbazia di Orval (Florenville)

L’Abbazia di Orval è stata l’ultima tappa del nostro viaggio in camper in Belgio – si trova infatti proprio al confine con la Francia. Tappa sicuramente imperdibile sia che subiate il fascino della spiritualità, sia quello delle birre d’abbazia (come nel nostro caso).

Fondata nel XII secolo, distrutta durante la Rivoluzione francese e poi ricostruita nel XX secolo, Orval è un luogo pieno di storia e di fascino, che riesce a trasmettere una sensazione di pace e solennità. Ho adorato passeggiare tra i resti della vecchia abbazia in rovina, dove il tempo sembra essersi fermato, che convivono fianco a fianco con la struttura più recente, creando un contrasto decisamente notevole e poetico.

Si passeggia tra le arcate gotiche, i chiostri silenziosi e i giardini curatissimi, e lungo il percorso si può visitare anche il piccolo museo dell’abbazia, dove si racconta la vita monastica, la storia del sito e la leggendaria ricetta della birra trappista di Orval, prodotta ancora oggi dai monaci. Il tutto con l’ausiio di postazioni multimediali che rendono il percorso interessante anche per bambini e ragazzi.

Dopo la visita, è d’obbligo una tappa in una delle locande dei dintorni per assaggiare sia la birra (una delle più amate tra le trappiste belghe) che l’ottimo formaggio, prodotto anch’esso dai monaci.

Per visitare l’Abbazia di Orval in camper si può parcheggiare direttamente nei parcheggi gratuiti a disposizione intorno all’abbazia.

E con questa tappa siamo giunti alla fine di questo nostro itinerario alla scoperta della Vallonia in camper! Lo so, quando si pensa al Belgio, la mente corre subito a Bruxelles, Bruges o Gand. Eppure, il nostro viaggio in Vallonia ci ha mostrato un volto completamente diverso e sorprendente del Belgio: più verde, più autentico, forse meno noto… ma proprio per questo ancora più affascinante.

La Vallonia è stata una vera rivelazione, e siamo felici di averle dato spazio nel nostro itinerario. Anzi, già non vediamo l’ora di tornarci per scoprire tutto il resto della regione! Se siete alla ricerca di un viaggio diverso, capace di unire natura, cultura, avventura e meraviglia, sappiate che qui, nel sud del Belgio, vi aspetta molto più di quanto possiate immaginare.

Vi aspetto nei commenti per sapere se sono riuscita ad affascinarvi e incuriosirvi con questo racconto, oppure se avete domande su questo itinerario. Non siate timidi! E ricordate di seguirci anche su Facebook e Instagram per restare sempre aggiornati sulle nostre avventure in camper.

4 pensieri su “Vallonia: il Belgio che non ti aspetti (e che ti farà innamorare)

  1. Bellissimo articolo e itinerario! Come sempre riesci a mixare attività per adulti e per ragazzi 👏🏻 Spero di riuscire ad andarci presto e assaggiare la mia preferita: Blanche de Namur 🍻

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  2. Bellissimo articolo e itinerario!

    Come sempre riesci a mixare attività per adulti e per ragazzi 👏🏻

    Spero di riuscire ad andarci presto e assaggiare la mia preferita: Blanche de Namur 🍻

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