Il camper non è mai stato così di moda: la tendenza è sotto gli occhi di tutti – pure troppo, se chiedete il mio parere. E dire che ci ho pure fatto un blog sui viaggi in camper! Eppure, mai come negli ultimi anni ho dovuto toccare con mano certe dinamiche totalmente disequilibrate, comportamenti assurdi, e conseguenze nefaste di questa corsa al camper. Roba che al confronto la corsa all’oro del Vecchio Selvaggio West impallidisce.
Negli oltre vent’anni trascorsi da che abbiamo iniziato a viaggiare in camper (già vent’anni? Signora mia, ma come è potuto succedere?) abbiamo visto questo mondo cambiare enormemente: nei primi tempi, quando dicevamo che viaggiavamo in camper, ricevevamo in risposta degli sguardi perplessi, quando non un po’ schifati. Da una paio d’anni a questa parte invece la risposta tipica è “che figata! anche a me piacerebbe un sacco!“.
Ma siamo davvero sicuri che sia così? Siete proprio certi che vi piacerebbe?
No perché va bene la moda, la tendenza, i social che ci fanno credere che sia tutto facile e meraviglioso. Ma la realtà è ben diversa, e di questa de-romanticizzazione del viaggiare in camper io ne ho fatta proprio una missione personale. Perché sono un po’ stanca di sentire domande come “ah, ma l’acqua della doccia non viene scaricata a terra?” (true story, giuro) o di vedere persone che scambiano gli spazi pubblici per il loro dehors personale, facendo le sbaraccate in posti assurdi, in nome della loro presunta libertà (l’unica che gli importa, evidentemente; di quella degli altri, chi se ne frega).
Viaggiare in camper non può essere ridotto a moda e tendenza del momento, è una vera e propria filosofia di vita. E ultimamente questa corsa al camper ha portato un’orda di camperisti allo sbaraglio che, onestamente, non sta facendo bene al settore.
Perché se è vero che nessuno nasce imparato, è altrettanto vero che camperisti non ci si può più di tanto improvvisare. Bisogna informarsi tanto, prima di partire per la prima volta in camper, perché altrimenti c’è il rischio concreto di fare danni non da poco, o addirittura di farsi male, o di infrangere diverse leggi.
Quindi torno a chiedere, siamo proprio certi che il camper sia per tutti? Che sia proprio tutto oro quel che luccica, per tutti? Prima di correre dal concessionario sull’onda dell’entusiasmo e della tendenza del momento, fermatevi un attimo e leggete questo articolo fino in fondo. Se nella vostra vita avete detto almeno una di queste frasi, forse l’idea di prendere un camper non è la più geniale che vi possa venire in mente.

In vacanza non voglio muovere un dito
Se fate parte delle persone che intendono la vacanza nel suo senso più etimologico, all’insegna del relax, del non fare fatica, del non sbattersi…vi fermo subito, non è certo il camper che vi può dare questo tipo di esperienza. Ci si muove a bordo di una casa su ruote dove c’è sempre qualcosa da fare: dalle pulizie, al riordino, alla manutenzione, alla sistemazione di piccoli e grandi guasti. Non è esattamente il tipo di contesto in cui ci si ritrova il letto rifatto e la colazione a buffet pronta al mattino, ecco.
A partire dalla guida, quando ci si trova alle prese con un mezzo decisamente diverso dall’auto che tutti siamo abituati a guidare, passando per la preparazione della piazzola, con i cunei da posizionare per livellare, tavolo e sedie da montare e smontare più volte.
E questa è solo la base: poi ci sono le continue sistemazioni da fare, perché sul camper ce n’è sempre una: uno sportello che si storta, un tubo che si rompe, la bombola del gas che finisce, l’acqua da fare, il wc chimico da scaricare. Sbattimenti continui, insomma. Per questo il camper o lo ami o lo odi, ma quel che è certo è che non lo devi sottovalutare.
Per non parlare delle pulizie: se siete tra quelli che “ah, non chiedetemi di fare le faccende anche in vacanza!” vi devo far presente che il camper è proprio come una casa, e in quanto tale necessità di pulizia continua: polverare, pulire il pavimento, la cucina, il bagno, fare il bucato.
Per te le vacanze devono essere zero sbatti? E allora dammi retta a mamma, parti con un altro mezzo di trasporto. Perché camper fa proprio rima con sbattimenti, numerosi e di svariata natura.

In vacanza ho bisogno dei miei spazi
I tuoi spazi? (immaginatevi questa domanda seguita da una sonora e sarcastica risata). Nessuno ha veramente i suoi spazi in camper: perché una manciata di metri quadri di superficie calpestabile contengono bagno, cucina, salotto, camera da letto. E quella stessa manciata di metri quadri viene condivisa tra un numero di persone variabile da 2 nei casi più fortunati, fino a 5, addirittura 6 nel caso di genitori particolarmente profilici, o di gruppi di amici. Ecco, direi che l’unico caso in cui potete sperare di avere davvero i vostri spazi, sia quello in cui partite in solitaria.
In un viaggio in camper la privacy è tra le prime cose che vengono sacrificate: c’è da dire che, se siete genitori, alla vostra privacy in bagno avete già rinunciato da tempo.
So che certa comunicazione sui social vi ha abituati all’idea che viaggiare in camper sia un idillio di coppie che amoreggiano con vista sull’oceano, o di famiglie che chiacchierano amabilmente facendo partite a carte. Ma la realtà è che condividere uno spazio così ristretto, ventiquattro ore al giorno per svariati giorni, metterebbe a dura prova anche i nervi di Madre Teresa.
Per cui, se vi piace prendervi i vostri tempi in bagno e avere ognuno la propria stanza, magari anche con una buona insonorizzazione…vi consiglierei di valutare un altro tipo di accomodation.
In vacanza mi porto centordici outfit per ogni occasione
Una diretta conseguenza del punto di cui sopra, cioè gli spazi ristretti, è il fatto che non avrete a disposizione una cabina armadio – ma nemmeno un vero e proprio armadio, a dirla tutta. A bordo di un camper gli spazi sono essenziali, e per quanto possano essere ottimizzati al meglio, non sarà mai come avere a disposizione uno di quei grandi bagagli in cui stivare decine di cambi e svariate paia di scarpe.
Anche qui, il grado di difficoltà e di riduzione necessari nella quantità di abbigliamento da portare, aumenta proporzionalmente al numero di persone dell’equipaggio.
Se poi siete tra quelli che “oh mio dio, preparare le valigie mi stressa!“….amici miei, se vi stressa preparare il bagaglio a mano per il vostro city break, è perché non avete idea del disagio di preparare i bagagli per un viaggio in camper. Pensate di dover pensare non solo all’abbigliamento e ai cosmetici, ma anche a stoviglie, spesa, a tutto l’occorrente per pulire, biancheria da letto, biancheria da bagno, materiale da campeggio…potrei continuare, ma ci siamo capiti.
Astenetevi pure da un viaggio in camper se avete bisogno di outfit sempre perfetti e se odiate fare i bagagli. Vi svelo un segreto, quegli abiti perfettamente stirati e abbinati tra tutti i membri della famiglia che si vedono su Instagram…sono una menzogna.

In vacanza voglio parcheggiare comodo
Sfatiamo un altro mito legato al camper: torno a dire che non è come spostarsi con una macchina, e ripeto non è una banalità. Quante volte abbiamo sentito novelli camperisti commentare delusi e sorpresi, perché non potevano raggiungere comodamente il centro del tal borgo, o parcheggiare a bordo spiaggia come avevano visto sui social.
Beh, benvenuti nel mondo reale! Se c’è un limite vero nel viaggiare in camper, questo è forse il principale: bisogna continuamente fare i conti con le sbarre nei parcheggi che impediscono l’accesso a mezzi oltre una certa altezza (leggi: ai camper), con i campeggi e le aree sosta che non sono quasi mai vicino ai centri, e con i sempre più frequenti divieti – legittimi o meno – applicati dai comuni per regolamentare l’accesso dei VR nelle località turistiche.
Anche questo aspetto richiede una buona dose di consapevolezza, per evitare sorprese e delusioni, e di organizzazione. Non basta pensare a dove fermarsi, bisogna anche capire come muoversi, una volta piazzati, per raggiungere ciò che ci interessa visitare. Biciclette a bordo, per i fortunati in coppia magari uno scooter, navette e trasporto pubblico – le possibilità sono diverse, ma la grande verità da tenere presente è che NO, non si può parcheggiare dove si vuole, come alcuni vogliono far credere.
In vacanza voglio fare tutto ciò che mi pare
Questa massima che purtroppo si sente ripetere sempre più spesso non solo in vacanza, ma nella vita in generale, è una piaga anche nel mondo del camper. Perché sì, è vera la massima “il camper è libertà“, ma sono sempre troppe le persone che ci aggiungono un pezzo…ed è un attimo passare a “il camper è libertà di fare quel che mi pare, in barba alle regole e alla libertà altrui“.
E così diventa sempre più frequente assistere a scene tra il grottesco e l’agghiacciante: gente che scarica le acque grigie per strada; altri che arrivando in area sosta a tarda notte o all’alba, si mettono a gridare fuori dal tuo finestrino; poveri camper a noleggio che vengono gibollati, graffiati e danneggiati nella noncuranza più totale; vicini di piazzola che fanno fare i bisogni ai cani nelle piazzole altrui.
Per non parlare di chi, al grido di “Io solo sosta libera! I campeggi non avranno i miei soldi!” si mette a fare delle sbaraccate improbabili, scaricando tavoli, sedie e compagnia bella, nei luoghi più assurdi e che ben poco hanno a che fare con la vera idea di sosta libera. Salvo poi meravigliarsi e indignarsi quando poi, grazie a questi comportamenti, spuntano come funghi i cartelli di divieto di sosta per i camper.
Comportamenti simili riguardano purtroppo sia i camperisti navigati, sia quelli neofiti: i primi spesso per arroganza e strafottenza, i secondi a volte anche per ignoranza e mancanza di consapevolezza. Per questo all’inizio dell’articolo scrivevo che non bisognerebbe improvvisarsi e partire allo sbaraglio: sono tante le cose da sapere e le competenze da avere, per affrontare con serenità e consapevolezza un viaggio in camper.
Perché il problema di questa idea deviata di libertà, di questa mancanza di informazione e di questa diffusa ignoranza, è che poi a farne le spese è tutta la categoria dei camperisti. Che sempre più viene vista come il fumo negli occhi dalle amministrazioni locali, e a volte anche dalle popolazioni locali.

In conclusione, non sarò certo io a dirvi che viaggiare in camper è brutto. Se, nonostante alcuni limiti e svantaggi di questo modo di viaggiare, siamo ancora camperisti convinti 20 anni e 2 figli dopo, un motivo ci sarà.
Ma il messaggio che vorrei passasse forte e chiaro è che non bisogna farsi incantare dalle aspettative veicolate da una certa comunicazione. Il camper è sì libertà e spensieratezza, ma non è SOLO questo: comporta anche alcune limitazioni legate alle stesse caratteristiche del mezzo, e a leggi e regolamenti, e richiede qualche fatica in più rispetto alla classica vacanza.
E tu, hai mai detto una di queste frasi? Saresti dispost* a passare sopra a queste difficoltà per provare l’esperienza di un viaggio in camper, o preferisci soluzioni più comode per le tue vacanze?

Viaggiare in camper è una scelta, ho avuto vari appartamenti e ho fatto vacanze prenotate in bungalow e casette e preferisco ancora la soluzione camper perché non pago le spese condominiali, ho energia elettrica tramite i pannelli solari e faccio rifornimento di acqua nelle aree di sosta preferibilmente gratuite, se voglio mi parcheggio in un’area di sosta a pagamento che ce ne sono un’infinità e per spostarmi in un centro ho la moto ed eventualmente se è vicino anche la bicicletta elettrica. Problemi zero e riassettare il camper ci vogliono 5 minuti (non certo come un appartamento di 120 mq). Lo parcheggio a casa mia e non ho nemmeno il costo del ricovero.
Ripeto: è una scelta. Io ho scelto e mi posso permettere di fare vacanze più spesso e con meno costi, non pago nemmeno il canone TV, vedo Netflix e prime che ho l’abbonamento, quindi…. che dire di più….io non rinuncio
"Mi piace""Mi piace"
Aggiungo al commento precedente che cosa non da poco non pago nemmeno l’Imu che per la casa vacanza che avevo era diventato veramente caro e nemmeno devo fare discussioni con i condomini sulle eventuali spese da sostenere, il camper è mio e decido io, se faccio una miglioria me la godo io.
"Mi piace""Mi piace"